ࡱ> ]_\9 >hbjbj.|>dl  4H H H H H H H H $ V@H H H H H @H H UH H H H H < P k0+@+SOLO UNO VEDRA LALBA Scritto da Sandro Gesa (Metapollo). Omaggio alle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Jasper masticava nervosamente lennesima foglia di sourleaf, come aveva fatto tutta notte. A quellora denti e gengive dovevano essersi colorati di quel rosso-rosa che quelle foglie lasciano ogni volta. Ma il loro succo, per quanto aspro, calma sempre i morsi della fame e questo ne fa il migliore amico della sentinella. Oramai lalba si avvicinava, ma la luna era ancora lunica pallida luce e solo i fuochi ormai vicini indicavano la via del campo. Con gli occhi gonfi di sonno, stretto nel mantello per ripararsi dal freddo umido accumulato nella lunga notte, Jasper cavalcava lentamente, quasi temesse di addormentarsi e cadere dal cavallo. Gli altri soldati della pattuglia seguivano a piedi, a passi spediti, desiderosi di raggiungere il campo per finire il turno di ronda notturna, bere un po di brodo caldo e riposarsi, finalmente. Jasper non aveva la stessa fretta. Quello che cercava non era il riposo; era unoccasione di vendetta. Ma sapeva che sarebbe stato impossibile: il bastardo stava probabilmente sellando il cavallo, e sarebbe uscito di pattuglia appena loro fossero rientrati. Cos speravano di tenerli separati: turni di pattuglia, di guardia e di riposo sempre sfasati, loro due sempre impegnati in ore e luoghi diversi. Non servir a niente, si ripeteva Jasper; prima o poi il destino li avrebbe messi di fronte e l si sarebbe visto chi doveva vivere e chi morire. Il Guercio, il bastardo, era arrivato al seguito del suo signore, Ser Tytos Brax, sotto le insegne dellunicorno. Allinizio Jasper non aveva badato a lui, ma presto aveva dovuto accorgersi che il nuovo arrivato lo guardava con disprezzo. Il Guercio era un veterano, aveva perso locchio destro in battaglia quando i Brax entrarono ad Approdo del Re per conquistarla, a quanto pareva nello scontro con un picchiere dei soldati dei Targaryen. Tre ne aveva gi stesi prima di essere colpito dalla punta allocchio, di striscio, quel tanto che bast ad accecarlo lasciandolo vivo; altri due, fra cui il picchiere, li stese subito dopo, accecato dalla furia e dal suo stesso sangue. Cos si diceva di lui, almeno. Anche Jasper aveva avuto il suo quarto dora di gloria durante quella battaglia, sotto le insegne dei Lannister: letteralmente, un quarto dora. Due soldati sbarravano laccesso combattendo a lui e i suoi compagni ad un portone sfondato, che da un ponticello dava accesso allinterno di una torre; uno a destra e laltro a sinistra, menando fendenti tenevano a bada gli avversari, che data la strettezza del ponticello non potevano avanzare se non a due a due. Jasper, preso da qualche strano furore, si era lanciato urlando, con lo scudo sopra la testa, senza badare a colpire, e miracolosamente era passato indenne. A questo punto i due avevano dovuto difendersi su due fronti e presto, presi fra gli attacchi suoi e dei suoi compagni, uno era rimasto ferito e laltro si era arreso. Cos erano penetrati nella torre e lui, esaltato, aveva iniziato a guidare i compagni. Facevano irruzione nelle stanze, uccidendo chiunque si parasse loro davanti: servi, ancelle, soldati spaventati o feriti. Ci stavano prendendo gusto. Poi era apparso lui: in armatura bianca, imponente, scese le scale senza fretta e senza timore e con un colpo preciso spicc la testa dal corpo del primo sodato Lannister che gli si par dinnanzi. Gli altri si fermarono e tutti guardarono verso Jasper. Lui si sentiva improvvisamente di ghiaccio. Contro quello che chiamavano Sir Barristan il Valoroso sapeva che non ci sarebbe stata partita. Fu un attimo, abbandon la spada e fugg; i suoi compagni ci misero un attimo di pi e fu quello che cost la vita a due di loro. Il Valoroso non li insegu neppure e pi tardi, quando rientrarono, spade in pugno, per riprendere la torre non trovarono resistenza. Qualcuno da qualche parte doveva avere avuto ragione anche del cavaliere bianco. Ma chiss perch quel momento di paura aveva finito per pesare di pi del momento di coraggio antecedente; da quel momento non aveva pi potuto sperare di prendere il comando di nessuno. Chi vorrebbe un vigliacco come sergente? Passarono anni grigi, di stanco dovere di soldato; anni di pace, di sentinelle, di pattugliamenti, di latrine, di rancio e di cura delle armi, come un qualsiasi recluta. La grande occasione si era poi improvvisamente ripresentata con questa guerra. I Leoni avevano ripreso le armi: che fosse stavolta contro i Lupi del Nord non gli interessava, non quanto gli interessava avere una seconda chance. E la fortuna sembr arridergli quando in uno dei primi scontri perse la vita il suo comandante, ucciso da un prete rosso venuto da chiss dove oltremare. La sua unit fu divisa e lui lo assegnarono allunit guidata dal biondo, da quello che chiamavano Assassino di Re, il migliore di tutti si diceva. Soprattutto uno che non lo conosceva, che non sapeva del suo passato come sapeva il suo precedente comandante. Settimane di assalto e saccheggio, a caccia di scout nemici e di villaggi non abbastanza difesi; Jasper si mise in luce per spietatezza e decisione, deciso ad avere una seconda possibilit di essere nominato sergente sul campo. Poi arriv il bastardo guercio, al seguito di una unit di cavalleria dei Brax, che combattevano coi Lannister. Lui lo vide subito, spiccava nel gruppo con la sua espressione fredda; Jasper sapeva di trovarsi al cospetto di un veterano come lui, dellunico che avrebbe potuto contendergli il posto da sergente, non fosse stato per il fatto che era orbo da un occhio. Lo trov subito odioso; non parlava quasi mai, ma lo guardava strafottente dallocchio buono, mezzo sguardo e mezzo sorriso che gli dicevano che lui non lo temeva, non lo rispettava. Le poche volte che Jasper diede un ordine rivolto anche agli uomini dei Brax il guercio si volt verso il loro sergente, per farselo ripetere e obbedire ad un ordine che provenisse da qualcun altro. Una sera Jasper, durante la distribuzione del rancio, se lo trov di fronte, la gavetta di metallo fumante fra le mani, appena voltatosi per raggiungere un posto per sedersi e mangiare. Jasper procedeva in quella direzione e non fece nulla per evitarlo. Gli rovesci la gavetta e lo spinse via urlandogli guarda dove vai usa locchio buono, per gli dei!. Il guercio non reag, raccolse la gavetta chinandosi; ma gli lanci uno sguardo da quellunico occhio che prometteva vendetta; non l, non in quel momento, ma Jasper seppe in quel momento che il guercio gliela aveva giurata. I saccheggi e le incursioni continuarono nei giorni seguenti. Poi da una torre apparentemente vuota qualche villico nascosto tir una freccia che penetr cos a fondo il metallo dellelmo del sergente che non glielo poterono neppure togliere per seppellirlo, dovettero limitarsi a spezzare la freccia e calarlo nella fossa con lelmo ancora calzato sul capo. La grande occasione era arrivata, dopo anni. Giunse al galoppo in mezzo ad altri cavalieri lUccisore di Re, come sempre in prima fila in ogni scorreria; chiese cosa fosse successo. Jasper gli disse che era stato ucciso il sergente e che lavevano gi seppellito; gli mostr poi un cadavere con la testa mozzata e gli disse che avevano gi fatto giustizia dellassassino, come di altri rifugiati che nella torre avevano trovato. Il giovane signore Lannister gli disse semplicemente prendi il comando, brucia tutto e rientra al campo. Dal gruppo di cavalieri, come dal nulla, si sent la roca voce del Guercio. Il comando, mio Signore? Quello un vigliacco, gli uomini non lo obbediranno mai. Posso comandarli io, se Milord lo vuole. Jasper, basito, non riusc a fare altro che guardare verso il biondo; e quando ne incontr lo sguardo azzurro di ghiaccio abbass rapidamente gli occhi a terra. Non mi pari molto pi adatto tu disse il cavaliere in armatura dorata voltandosi verso il Guercio e, rivolto ad un altro cavaliere Ser Brax, prendi questi uomini con te e bada che eseguano gli ordini. Non lasciate nulla indietro. Diede di speroni e scomparve rapidamente, con le speranze di riscatto di Jasper. Il Guercio ghignava e in quel momento Jasper cap: non aveva mai avuto lintenzione di prendere il comando, solamente di farlo togliere a lui. Si fosse limitato a contestare il comando a Jasper Jaime Lannister si sarebbe solo infuriato con lui e avrebbe confermato la decisione contestata: cos invece, offrendo la sua improbabile candidatura aveva dato al focoso comandante loccasione di smentirlo facendo comunque quello in cui il Guercio sperava: umiliare Jasper. Jasper estrasse la spada e fece per lanciarsi sul Guercio, ma ser Tytos Brax si mise di mezzo col suo cavallo a spada sguainata egli disse farai meglio a mettere via quellarnese, se vuoi conservare la testa. Sei sotto il mio comando da oggi e ti avverto che non tollero lindisciplina. Jasper obbed. E giur a s stesso in silenzio che avrebbe ucciso il Guercio, fosse stata lultima cosa che avrebbe fatto. Non era stata una fortuna essere messi sotto il comando di Ser Brax. Allinizio Jasper aveva pensato che essere nella stessa unit del Guercio gli avrebbe facilitato la possibilit di vendicarsi. Ma Ser Brax era troppo esperto per non capire cosa bollisse in pentola. Cos, era iniziato quel balletto: se uno faceva la pattuglia notturna laltro faceva quella diurna, se uno lavorava alla preparazione del rancio laltro accudiva i cavalli; sempre separati, in vista luno dellaltro ma lontani. Nessuna minaccia, nessun rimbrotto: Ser Tytos non era cos ingenuo da pensare di poterli spaventare, due veterani incarogniti come loro: lunico modo per far s che non si scannassero a vicenda era quello di tenerli lontani. Forse il tempo o un freccia dei ribelli di Dondarrion- avrebbe risolto in altro modo la questione. Infatti eccolo l, il Guercio, montato a cavallo pronto per uscire in pattuglia nel buio che precede lalba. Masticando la sua sourleaf, Jasper lo scrutava da lontano. Uno di questi giorni gli promise in silenzio per lennesima volta. Sput lultimo pezzo masticato e si diresse verso la tenda. Frug con le dita allinterno della piccola giberna appesa alla sua cintura. Devo cercarne un altro cespuglio stanotte, me ne rimasto solo un altro pezzo da masticare.. Non mi piace rimaner senza. Si chiedeva che ci uscissero a fare, di pattuglia. Ribelli ce nerano, certo, ma non avrebbero osato attaccare. Fuorilegge erano, non certo soldati; facevano imboscate, colpivano e fuggivano scomparendo nel nulla, forse aiutati dalla gente dei villaggi vicini. Non che ci fosse pi molta gente, nei villaggi; non dopo il passaggio degli corridori dei Lannister, almeno. E i Lupi erano lontani, ad affrontare le armate di Lord Tiwyn, su a Nord verso il Tridente. Sicch tornavano sempre dalla pattuglia senza avere visto o trovato niente. Tutto tranquillo per miglia sarebbe stato anche quella mattina il rapporto. Non aveva neppure fatto a tempo a coricarsi quando sent il trambusto. Dapprima furono i corni, che davano lallarme. Poi ci furono uomini che urlavano ordini, nitriti di cavalli, un fremito che percorreva le tende ad una ad una. Come una marea, rapidamente, la confusione si accrebbe e Jasper si affacci alla tenda. Lintero campo veniva mobilitato. Nemici stavano attaccando. Jasper li maledisse e corse a indossare larmatura che pochi istanti prima aveva tolto, raccattando spada e scudo in fretta e furia e correndo a raggiungere i primi soldati che si lanciavano a difendere laccampamento. Si chiese se fossero accerchiati, chi fossero i nemici, come non li avesse incontrati durante la pattuglia notturna. Non potevano essere i ribelli; doveva essere un esercito. I Lupi, forse? Quando raggiunse le linee di combattimento si rese conto che la situazione non era cos grave. Alla luce delle torce, vide tende travolte e soldati in rosso uccisi; ma vide anche nemici morti allinterno del campo, e questo significava che dopo esservi penetrati ne erano stati respinti. Erano picchieri dei Tully, lo vide dalla trota che spiccava sulle loro uniformi rosse e blu. Ebbe modo di ingaggiare un paio di combattimenti con qualcuno di loro, spersi nel campo, ed ebbe ragione di entrambi: uno lo falci senza che quello neppure lo vedesse arrivare da dietro una tenda collassata; laltro lo impegn quel tanto che bast perch altri Leoni lo circondassero e uno di loro lo trafisse alle spalle. Lattacco era stato respinto, in qualche modo. I soldati Tully indietreggiavano e presto si diedero alla fuga. Le loro urla si allontanavano. I corni suonarono ancora, stavolta due suoni brevi e uno prolungato, lordine di balzare in sella. Laccampamento alla luce delle torce fu animato da una corsa ai cavalli. Fu quello il momento in cui Jasper cap che lora era arrivata; inattesa, improvvisa, dietro i colori dei Signori dei Fiumi beffarda si presentava quella notte lora della sua vendetta. Richiamata dai corni, la pattuglia comandata dal Guercio sarebbe tornata; ci sarebbe stata molta confusione, nel buio circostante laccampamento e chi avrebbe potuto dire, una volta giunta lalba, come erano caduti questo o quel soldato? Ci siamo, si disse, stanotte lo uccider. Si mosse in fretta, agitato dalla prospettiva di avere a portata di mano loccasione per vendicarsi. Mont in sella e usc dal campo verso il luogo da cui i corni chiamavano, ma appena gli sembr di non essere visto galopp in unaltra direzione e si allontan dai cavalieri che si raggruppavano. La luna illuminava pi che a sufficienza il terreno e poco dopo essersi allontanato dalla luce delle torce Jasper fu in grado di orientarsi perfettamente. Fece mezzo giro intorno al campo a prudente distanza e si piazz in attesa presso un boschetto di pochi alberi. Non dovette attendere molto. Bravo o fortunato che fosse stato aveva scelto il posto giusto e alla fioca luce lunare vide presto il Guercio guidare il suo gruppo di armati verso laccampamento. Il sangue gli pulsava nelle tempie, la bocca era secca. Il suo nemico era cos vicino ma non era da solo. Fece lunica cosa che poteva fare. Si mostr, facendo fare al proprio cavallo qualche passo fuori dalle ombre. Il Guercio dovette vederlo, o forse il suo istinto da veterano lo aiut ad udire qualcosa perch per pochi istanti si ferm di botto. Parve fissarlo, ma di questo Jasper non avrebbe mai potuto essere sicuro. Poi si volt, grid agli uomini pochi ordini e prese con loro, al galoppo, la via del campo. Impietrito Jasper lo vide sfuggirgli; si chiese se avrebbe dovuto inseguirlo, piombargli addosso mentre si dirigeva al campo e ucciderlo davanti ai suoi uomini: sarebbe stato ucciso poi a sua volta, o magari giustiziato il giorno dopo, ma cosa importava? La furia lo stava accecando. Ci nonostante non si mosse e rimase l in sella per lunghi, interminabili istanti. Ud lontano il rumore di molti cavalli che partivano al galoppo pochi istanti dopo, e urla di guerra che si allontanavano. Ma un altro rumore si avvicinava, invece. Prima ud gli zoccoli. Poi lo vide tornare indietro. Nessuno dei due disse una parola. Jasper sguain la spada, mentre il Guercio gi impugnava la sua. Spron il cavallo e il Guercio fece lo stesso; alla luce della luna, mentre il clamore degli inseguitori si perdeva lontano, le spade si incrociarono con un lamento metallico, mandarono una scintilla e si separarono. La prima carica non aveva sortito effetto ma il duello era iniziato. Alla seconda carica il Guercio fint un colpo dallalto ma allultimo istante rote largo e quasi si apr la strada nella guardia di Jasper, che frappose la spada di taglio allultimo istante e rischi di cadere ma si resse in sella serrando le ginocchia contro i fianchi del cavallo. Poi Jasper prov ad aggirare lavversario per prenderlo sul lato sinistro, quello dellocchio gramo, ma il Guercio fece in modo di roteare col suo cavallo e di non offrirgli quel fianco. Fintarono ancora un paio di cariche a testa ma nessuno si scopr abbastanza da poter essere colpito. Allora incrociarono nuovamente le spade avvicinandosi al trotto, i cavalli quasi fermi che giravano lentamente attorno ad un perno invisibile, colpi di spada che si abbattevano furiosi sugli scudi. Ansimavano entrambi quando si separarono. Poi, allimprovviso, il Guercio fece scattare il proprio cavallo con un colpo di speroni e piomb nuovamente su Jasper, che non ebbe il tempo di muoversi e si trov investito dallimprovvisa carica. Lui e il suo cavallo subirono lurto sul fianco e Jasper avvert che il cavallo e lui stavano cadendo. Mentre cadeva, con la mano dello scudo cerc le briglie dellaltro cavallo, il cui muso gli era vicinissimo e annaspando le trov; vi si aggrapp con tutto il suo peso. Avvert il cavallo del Guercio chinare la testa, non moll la presa neppure toccando terra e sent che nella caduta si trascinava la cavalcatura dellaltro con s. Rovin a terra, un lampo bianco di dolore gli disse che aveva battuto il fianco e gli tolse il fiato per alcuni istanti. Per un attimo fu alla merc dellavversario e si chiese se sarebbe stato sgozzato in quel momento, schiena a terra come una stupida tartaruga capovolta. Ma quando si gir su un fianco, la spada ancora in pugno, vide la sagoma del suo nemico a terra anchesso, qualche metro pi in l, sbalzato da cavallo e in cerca, a tentoni, dellarma. Avrebbe voluto incalzarlo, ma il fiato non arrivava in fondo ai polmoni e il dolore lo confondeva. Si allontan, invece, strisciando con la spada ancora in pugno. Dei due cavalli, uno -spaventato dalla caduta- si era gi rizzato in piedi ed era corso via, fermandosi poco lontano, quasi non volesse perdersi il resto del combattimento ora che ne era fortunatamente uscito. Laltro nitriva penosamente, tentando inutilmente di rialzarsi; una zampa spezzata stava fra lui e la sua voglia di allontanarsi. Senza perdere di vista il Guercio, che nel frattempo doveva aver ritrovato la spada ma sembrava avere accusato anche lui il colpo della caduta visto che era ancora in ginocchio, Jasper si rimise a fatica in piedi. Avanz verso il cavallo ferito e con un colpo netto alla gola ne abbrevi le sofferenze. Appena la povera bestia cess di nitrire, lontano alle loro spalle emerse lo scalpitare di numerosi cavalli: il contrattacco di Jaime Lannister era gi in corso; quanto tempo poteva avere il superstite del loro duello prima che gli scorridori tornassero indietro? Come avrebbe coperto laccaduto? E -soprattutto- chi sarebbe stato il superstite? Jasper lo sapeva: uno solo vedr lalba. Si affrontarono in un nuovo attacco, barcollanti entrambi ma decisi a farla finita luno con laltro. Uno, due, tre attacchi furiosi che si spensero sugli scudi. Un breve istante per riprendere fiato, un nuovo attacco infruttuoso. Nessuno dei due riusciva a prevalere, il momento fortunato di uno incontrava il guizzo disperato dellaltro, e quando si separavano erano solo pi stanchi e pi furiosi. Fu durante una delle sempre pi frequenti pause nervose, cariche di tensione, ma ineludibili- che arriv da lontano, anche se non doveva essere molto lontano a dir la verit, il boato della battaglia. La battaglia vera, quella che le loro unit di appartenenza stavano combattendo senza di loro, quella contro i nemici. Per un lungo istante i suoni di molti corni, i nitriti dei cavalli e le urla di uomini in combattimento li costrinsero a fermare la loro folle voglia di sangue, quasi intendessero rendere omaggio ad una follia ancora pi grande della loro. Poi Jasper balz in avanti, stavolta il Guercio si lasci cogliere impreparato e lacciaio della spada gli lacer gli anelli della cotta di maglia sul fianco: ma il colpo non affond, troppa rapidit e poca forza. Quando il Guercio chiuse la guardia tutto quello che si poteva vedere era poco pi di un sorriso di sangue sul suo fianco. Jasper si rese conto guardandolo che non aveva fatto altro che farlo infuriare ancora di pi. E infatti il veterano inizi a tempestarlo di colpi in rapida successione; nessuno and a segno, ma lo sforzo di bloccarli fece chiudere Jasper in difesa, e pi il Guercio attaccava pi lui si chiudeva, indietreggiando ora. Schegge del suo scudo di legno volavano in ogni direzione e tutto quello che Jasper riusciva a fare con la spada era bloccare i fendenti che passavano la guardia dello scudo. Ancora passi indietro, pi veloci e pi incerti. Jasper ansimava, il Guercio incalzava. Poi, inattesa, una pausa. Fermati Invece di un nuovo colpo, erano arrivate quelle parole. Ascolta. Il Guercio aveva cessato gli attacchi un attimo prima che Jasper soccombesse. E un trucco per colpirmi a guardia abbassata? Mi crede davvero cos fesso? Ascolta. Qualcosa sta andando storto. Jasper era spiazzato. Un attimo prima stava per perdere duello e vita Non ci casco, Guercio. Il veterano sembr non sentirlo, impegnato ad udire qualcosa daltro; attese un lungo istante prima di rispondergli, poi sembr rendersi conto improvvisamente che lavversario era l e abbassando lentamente la guardia disse non hai ancora capito che non ti temo? Non mi fai paura, non tu. Ascolta, piuttosto. Qualcosa nel tono del Guercio lo spinse a dargli retta. Allora Jasper ascolt i rumori che la notte portava. La battaglia proseguiva con clamore di metallo, con grida e ordini e urla disperate. Molte urla, molto clamore. Troppo. Questo non era una scorreria di cavalieri che contrattaccavano uomini in rotta. Questo era uno scontro di eserciti; questa era una battaglia. E poi, al di sopra di tutto il resto, venne quel suono. Un ululato lungo, selvaggio e rabbioso, cos forte e prolungato che Jasper sent i peli sulla nuca rizzarglisi. Nulla laveva mai preparato a quel suono, ma fu come se qualcosa dentro di lui si risvegliasse, un terrore profondo e ancestrale, indomabile. E a quello seguirono nuove urla umane, selvagge, e nuovi rumori di scontri che riprendevano con maggior vigore. Qualcosa sta andando sorto. Molto storto. Il Guercio ora quasi gli voltava le spalle, la sua attenzione assorbita dai rumori lontani nel buio. Ma a Jasper di colpirlo ora non venne neppure in mente. Lululato si lev di nuovo e stavolta fu Jasper ad abbassare la guardia per restare immobile di pietra- ad ascoltare. I suoni della battaglia lontana raggiunsero il loro culmine, fatto di urla, di colpi sordi, di nitriti; e su tutto dominava a tratti quel terribile ululato, innaturale ma al tempo stesso intimidatorio come la stessa forza della natura. I due non parlavano, si limitavano ad ansimare per la stanchezza ascoltando il clamore calare lentamente di intensit. Le urla e i rumori di scontri si fecero pi rari, isolati; e pi vicini. Stiamo indietreggiando disse il Guercio. Non pu essere replic Jasper, con voce incerta. Poi la luce aument di intensit e la notte fu rischiarata, lalba pareva essere giunta. Jasper pens stupito che entrambi lavrebbero vista arrivare. Ma la luce era arancione piuttosto che azzurra; e proveniva dal campo. Le tende prendevano fuoco e ombre di uomini correvano fra di esse, mentre altri passavano cavalcando e un attimo dopo il loro passaggio le fiamme si levavano pi alte. E di nuovo si lev lululato. Abbiamo perso. Il biondo devessere morto. La voce del Guercio era di ghiaccio Non possono avere ucciso Jaime Lannister. E il migliore. O ucciso o catturato, per noi non fa differenza. Credi che perderebbero tempo col campo se lui fosse ancora in grado di combattere? Abbiamo perso, ti dico. Jasper rimase muto a fissare a poca distanza la confusione crescente nel campo, attraversato da figure che si muovevano in ogni direzione fra le fiamme urlando ordini, imprecazioni e lamenti di dolore. Un cavaliere si stagli per un attimo illuminato dalle fiamme, e portava uno stendardo chiaro con una bestia sopra. Non era un leone, era un lupo. Un metalupo. Adesso ascoltami bene, perch te lo dir una volta sola disse il Guercio. Possiamo continuare a scannarci a vicenda, ammesso che i lupi ce ne lascino il tempo. E se uno di noi riuscir a rimanere in piedi potr prendere il cavallo e cercare di portare il suo culo al sicuro. Fece una pausa, e Jasper non replic. Ma se anche funzionasse si tratterebbe di una cavalcata lunga, coi lupi alle calcagna. Come hanno fatto ad arrivare fino a qui senza che noi lo sapessimo non lo so, ma non vorranno che nessuno sappia che loro sono qui. Daranno la caccia ai superstiti; se siamo in due potremo riposare a turno e uno resterebbe a sorvegliare il cavallo quando laltro cerca da mangiare o qualcosa di simile. In due abbiamo maggiori probabilit di cavarcela. O quello, o la facciamo finita qui. Non ho paura dei lupi disse Jasper dopo un lungo silenzio, ma la soddisfazione di avere la mia pelle non gliela do. Rinfoder la spada e a passi decisi si mosse verso il cavallo. Afferr le redini e lo calm, sicuramente gli ululati dovevano averlo scosso. Resse i finimenti fino a che il Guercio non fu montato in sella, poi sal anche lui. Un attimo dopo, quando il cavallo mosse i primi passi, Jasper si rese conto che ora voleva solo sopravvivere. Alle loro spalle il campo dei Lannister si tentava lestrema difesa di una battaglia inattesa e persa. Se lo lasciarono alle spalle sperando che chi resisteva desse loro pi tempo possibile per allontanarsi. Almeno lo abbiamo qualcosa da mangiare? chiese il Guercio. Jasper si ricord dellultimo pezzo di sourleaf che teneva nella piccola giberna attaccata alla cintura. Oh, e poi chi se frega alla fine? La divise col Guercio mentre stavolta s- albeggiava. (S. Gesa 2004) S g  + ++2+G++x,7777LLTUgggg>h6CJOJQJ] CJOJQJ CJ OJQJ=mnopqr$% ? t $2]2^a$ $0]0^ 2]2^ $2]2^a$>ht t#P >??@ApBBCCFVGH J $2]2^a$ JLLLMN~PPQST9T|TU>UUUVCWIXXYYZZ0[1[\\] $2]2^a$];]^^^^2_n_ ``vaabbdHeeeYf)gfggg)h*h+h:h;hh $2]2^a$,1h. 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