ࡱ> dfc5@mebjbj22.xXXm] <'^'`'`'`'`'`'`'$(R*H'''&&&^^'&^'&&>'>' ^Xd >'^''0'>'/+J&./+>'/+>' &''Ndx& N Citt della Talpa C'era un grande silenzio, assoluto, profondo. Un silenzio che pareva durare da sempre e che fosse destinato a non spezzarsi mai. Ed era tutto bianco, completamente bianco, senza sfumature, n grigi, n ombre, solo una candida distesa infinita davanti a lei, il cui limite si perdeva nell'orizzonte. Aleena mosse un passo e sent il contatto gelido della neve, una carezza ghiacciata che risal dalle caviglie, fino alle spalle, facendola rabbrividire. Da qualche parte, poi, giunse un suono, il verso di un corvo, quel gracchiare raschiante che nessun altro animale poteva riprodurre. Nonostante il gelo che la circondava, la donna avanz verso quel richiamo, costringendosi a calpestare la massa congelata, che le feriva i piedi nudi. Non spirava vento, tutto era spaventosamente immobile, monotamente uguale, senza via di scampo, ma poi distinse un colore diverso, una sagoma e qualcosa che si muoveva furiosamente. Era un corvo che si dibatteva nell'aria, agitando le ampie ali nere, graffiando il vuoto con le zampe. Era legato tramite una spessa corda ad un albero, anch'esso bianco, le cui radici si perdevano sotto la neve, mentre i rami spogli apparivano scheletrici e contorti. Aleena si avvicin cautamente. Il corvo pareva non vederla e continuava a strattonare la corda, cercando di liberarsi, gracchiando in modo straziante. Sembrava che quella lotta lo tenesse impegnato da sempre, che nessuno avrebbe potuto aiutarlo. D'un tratto, per, volt il capo verso di lei, gli occhietti neri come acciaio di Valyria che rilucevano, e di colpo lo sbattere d'ali cess. Il corvo plan delicatamente sulla sua spalla, in silenzio, e Aleena seppe che avrebbe potuto sciogliere quella corda. Rowan stava osservando la desolazione delle terre del Nord a ridosso della Barriera. In un posto di quel genere lui non avrebbe mai desiderato vivere. Preferiva la Barriera e il Castello Nero a quelluggioso, tetro e monotono ripetersi di nulla. Ogni volta per lui era cos, non poteva fare a meno di pensare che i Bruti li combattevano per avere il dominio di una regione cos tristemente brulla e, fondamentalmente, invivibile. Il Guardiano della Notte non riusciva a comprendere quale orrore potesse spingerli a desiderare ardentemente, quasi come fosse il pi alto dei privilegi, di trasferire la loro vita in un paese come quello. Non che a lui interessasse particolarmente. Che se lo prendano pure tutto questo fottutissimo Nord! Se lui fosse diventato Lord Comandante dei Guardiani della Notte sicuramente qualcosa sarebbe cambiato nella confraternita in nero. E per le genti dei Sette Regni non sarebbe stata una buona novit. Ma Rowan non poteva, n in realt voleva, diventare Lord Comandante. Non sognava neanche una cosa del genere. Certo la sua opinione era un punto di riferimento per il resto dei suoi confratelli ma nessuno di loro si sarebbe mai sognato di sostenere il suo nome per quella carica. Era un uomo rispettato, non amato. Tutti quei problemi che se li barcameni qualcun altro, non fanno per me. Lui voleva soltanto vivere e non essere disturbato da chi aveva il potere di decidere al suo posto. Fare il suo lavoro bene, era il modo migliore per essere lasciato in pace. Lunica cosa che davvero lo preoccupava era il suo orgoglio. Il suo ferito orgoglio di enfant prodige. Suo padre, Deron Selmy, per anni lo aveva trattato come fosse una pezza. La sua colpa consisteva nellesser nato dai lombi della seconda moglie del Lord, Lady Ranira, figlia del terzogenito di Gerion Lannister, Protettore dellOccidente. Una moglie che per poco tempo era rimasta al fianco del proprio marito, morta, per meglio dire assassinata, in una stradina di campagna, nel fango. Lord Deron non aveva avuto riguardi per quella donna, non riusciva pi a sopportarla. Laveva sposata per convenienza e, con la velocit tipica degli approfittatori, laveva abbandonata non appena si era accorto di non averne pi bisogno. Rowan era stato il frutto di quella breve unione. Un frutto destinato ad essere splendido. Un destino che per Lord Selmy contrast in ogni modo, cercando ti tarpare le ali del suo secondogenito ad ogni occasione. La Nobile Casa aveva gi un erede che, per quanto inetto e imbelle fosse, avrebbe regnato al posto di suo padre. Rowan, pi piccolo di 4 anni, aveva presto raggiunto il fratellastro in un po tutte le discipline, dalla lotta alla lettura, dal canto alla familiarit con laltro sesso, provocando cos lira del loro padre. I continui rimproveri e lodio che il lord dimostrava al figlio di lady Ranira ebbero ben presto il loro effetto sul carattere del ragazzo, che crebbe insicuro e sempre pronto a difendersi. Di continuo le evidenti abilit del giovane Rowan vennero spezzate sul nascere, costrette a scomparire, a soffocare. Il ragazzo per era ormai scomparso, lasciando il suo posto ad un uomo tormentato dalle sue stesse scelte. Il padre aveva deciso di spedirlo tra i Guardiani della Notte ma lui avrebbe di certo potuto disobbedire e trovare di che vivere nelle citt libere o al servizio di qualche altro Lord. Rowan per non aveva preso in considerazione questa possibilit, costretto dal ferreo senso morale che gli era stato inculcato dentro ad obbedire incondizionatamente. Luomo digrign i denti. Quante volte in vita sua aveva dovuto dirsi di no per rispettare quel codice, per cercare di non scatenare lira di Lord Selmy. Rowan sospir. Era in piedi di fronte al piccolo sportellino di legno che costituiva lunica finestra della piccola baita in legno di Aleena. Un penetrante vento freddo entrava da quellapertura, raschiando sulla pelle delluomo. Fuori Citt della Talpa. Dentro lunica cosa che regalava al corvo una spensierata felicit. Aleena. Rowan pass le dita sulle rozze assi di legno delle pareti osservando quanti nodi tempestassero la superficie. Forse non cera poi tutta questa differenza tra gli alberi e gli uomini, forse per questo i Figli della Foresta li amavano tanto. Proprio come gli uomini infatti ogni albero cresceva e diventava adulto, con una propria forma, un proprio carattere. Un carattere che si espandeva, si costringeva e si raggomitolava su se stesso, assumendo le forme pi strane. E questi nodi sono le mie passioni. Passioni soffocate, uccise quando ancora erano infanti. Passioni a cui io stesso ho negato la vita, ho impedito di crescere, proprio come gli alberi a volte fanno con i propri rami. Quella ragazza era tutto ci che Rowan si concedeva, lunica eccezione a quei ferrei principi che altrimenti lo costringevano ad allontanare ogni disonore. Io sono pazzo, mi odio e non mi sopporto eppure insisto nel continuare a vivere Ma luomo sapeva che alla non-esistenza, alla sconfitta e alla resa del suicidio lui poteva opporre qualcosa, un sottile velo di forza. Quella forza veniva da Aleena. Non era amore quello che li legava, Rowan non concepiva neanche quel sentimento e lei, purtroppo, non poteva amare veramente, il mondo le aveva portato via questa possibilit. La violenza e lignoranza lavevano storpiata. Loro due, turbati dal destino, si erano incontrati l, nel posto pi improbabile del mondo, in quellinferno di ghiaccio eterno. E stranamente si erano trovati. In quella notte, mentre la pioggia fuori da quelle pareti di legno martellava incessantemente il villaggio, Rowan era andato da lei ed era stato con lei. In un insieme che poco aveva degli animaleschi e barbari rapporti che il resto dei corvi imponevano alle donne di malaffare di Citt della Talpa. Luomo per la prima volta da mesi era riuscito a liberare la sua mente dalla morsa del rimpianto e di una incipiente depressione. Col tempo lui aveva imparato a conoscerla, a capire che quella ragazza non meritava la sua vita, che riusciva a comprendere la sua situazione, che era consapevole di quello che era, del perch lo era. Molto pi di quanto si potesse dire della gran parte delle persone che vivevano sulla Barriera. Molto pi di quanto si possa dire di gran parte delle persone Era affetto quello che li legava. La consapevolezza che potevano trovare luno nellaltro un minimo di conforto. E il rispetto. Quello era ci che pi colpiva Rowan. Aleena lo apprezzava davvero, non lo canzonava come tutte le altre puttane di Citt della Talpa. Cercava di guadagnarsi la sua fedelt con la sincerit. E questo bastava a Rowan per decidere di rimanere al mondo, per proteggerla, per aiutarla. Per cercare di farle vivere unesistenza migliore. Aleena Batt le palpebre. Un soffio d'aria fresca le smosse i riccioli corvini sulla fronte e la donna rabbrivid di nuovo, ma questa volta in maniera diversa, reale. Si era svegliata; ora non c'erano distese innevate davanti a lei, n quel freddo pungente che le aveva congelato lo spirito. Era solamente il vento del mattino che entrava dalla finestra aperta, portandole l'inconfondibile profumo dei pini che sovrastavano da lontano Citt della Talpa. Aleena era abituata al freddo: era cresciuta al Nord e fra le nevi sarebbe sempre vissuta. Ma quella del sogno, era stata una sensazione diversa, pi sottile, quasi spaventosa: le era scivolata sulla pelle e sull'anima, inquietandola. Non era la prima volta che si sentiva cos. E sapeva che era qualcosa che riguardava Rowan. Ripens al corvo e le parve che ci fosse un senso, una logica da afferrare, ma il sonno le confondeva le idee. Si mise a sedere nel letto, tirando le pellicce fin sotto il mento e lasciando che i suoi occhi vagassero per la piccola stanza quadrata. Il camino, alla sua destra, sembrava una grottesca bocca nera, in cui ardeva fiocamente un mucchietto di rami. Il sacco del carbone era l accanto, rovesciato, e il contenuto aveva sporcato il pavimento di legno. Non che fosse grave. La stanza non era n pulita, n elegante: era semplicemente la stanza di una prostituta, dove intratteneva i suoi clienti. Non doveva essere accogliente, a quello pensava Aleena. E il suo cliente, la sera precedente, era stato Rowan. Di nuovo. Lunico che passava davvero la notte in casa sua, senza andarsene in gran fretta dopo aver ottenuto quanto si aspettava. Rowan che ora stava accanto alla finestra aperta, la mano che pareva premere con forza il legno della parete, ed il viso rivolto al paesaggio innevato. I capelli, che nel nero mostravano fili candidi, sembravano respirare a causa del vento. Anche se non poteva vederne l'espressione, Aleena poteva indovinarla: ormai conosceva lo sguardo remoto di quegli occhi verdi, che sembravano sempre lontanissimi, tormentati da qualche ricordo, e la piega della bocca, una piega quasi rabbiosa, sprezzante, come se avesse in odio il mondo intero. C'era qualcosa di orgoglioso, in quell'espressione, qualcosa che lo faceva assomigliare a uno dei grandi Lord del Nord, con le fronti sempre aggrottate e i pugni stretti sull'elsa della spada. Aleena si chiese se dovesse disturbare le sue riflessioni. A cosa stava pensando? Forse a un passato fatto di ferite, di cui non parlava mai, se non nei momenti d'ira o ispirato dall'alcol? Non che Rowan bevesse molto, non rispetto agli uomini che Aleena era abituata a frequentare: era come se temesse sempre di esagerare e perdere il controllo, come se un'ombra ammonitrice campeggiasse su di lui, ricordandogli i propri doveri e tormentandolo. La donna si mosse sotto le coperte, rabbrividendo ancora. Sentiva i muscoli vagamente indolenziti e aveva ancora addosso quella strana sensazione di gelo, di solitudine. "Rowan? Vuoi chiudere la finestra?" disse, quasi involontariamente. L'uomo si volt sorpreso, come se si fosse accorto di lei solo in quel momento. "Ti sei svegliata" replic, socchiudendo lo sportello di legno, mentre un ultimo soffio gelido strisciava nella stanza. "Devo andare". "Come? Ma presto" protest lei, mentre Rowan infilava la tunica nera. "Resta ancora un po qui". Gli occhi verdi del Guardiano della Notte la studiarono per un attimo, e subito Aleena ne approfitt per sporgere il labbro inferiore, in quel modo irresistibile a cui tutti cedevano. Anche Rowan cedette, abbozzando persino un sorriso, cosa per lui molto rara. Si infil nuovamente sotto le coperte, dopo essersi sfilato la tunica, e Aleena appoggi la testa sulla sua spalla, rilassandosi. Il contatto con la pelle fresca dell'uomo, la fece tornare al sogno, a quel corvo che si agitava vanamente in uno sfondo di ghiaccio. "A cosa pensavi?" domand, sottovoce. Non era il caso di parlarne. Si erano abbracciati e su di loro era sceso il silenzio. Luomo inspir profondamente. Aleena aveva sempre un buon odore, gli ricordava il Sud, per quanto potesse essere strano. Era dolce, rispecchiava i piccoli boschi di faggi e gelsi dellinfanzia delluomo. I due si strinsero. Le coperte e le pellicce pungevano i loro corpi nudi, rendendoli sensibili. Aleena scoppi in una risata quando Rowan le mise la mano su di un fianco. Che hai? chiese luomo, sorpreso dalla reazione di lei. Mi fai il solletico La ragazza volse lo sguardo verso i verdi occhi di Rowan sorridendogli. Sei stato bravino stanotte sai fare meglio. lo provoc quindi. Me lo dici ogni volta che ti vengo a trovare. le fece notare luomo. Perch so che sei orgoglioso come un toro e che quindi tornerai da me per dimostrarmi che vero. La ragazza gli si gett al collo. I due si distesero sul letto scambiandosi un lungo bacio, le mani che vagavano senza meta sulla loro pelle. Il respiro della ragazza si fece pi pesante. Dai smettiamola, farai tardi. Non vorrei che il Maestro ti dovesse rimproverare esclam Aleena ricomponendosi. In realt ho tutto il tempo che voglio oggi. Il Lord Comandante ha lasciato la mattina libera a chi di noi lo aveva aiutato a ispezionare il Castello Nero nei giorni scorsi. Sul suo viso di era rapidamente ridipinda la sua classica espressione di imperturbabile seriet Non rimarr comunque molto, ho giurato castit. Essere qui gi un errore Aleena guard il fuoco che si stava spegnendo, senza dare peso a quelle parole. Metti un po di legna ho freddo. Tu hai sempre freddo protest luomo. Perch mi piace farmi scaldare lo pizzic Aleena. A Rowan piaceva lumorismo tagliente di quella ragazza. Una dote che lui non aveva. Luomo si alz e aggiunse qualche piccolo ciocco al fuoco. Appena le fiamme ripresero vigore ultim il suo lavoro con dei pezzi di legno pi grandi. Poco dopo la stanza fu pervasa dallavvolgente calore del camino. Quass non mai stato cos freddo In realt luomo se lo ripeteva ogni mattina. Era una delle cose che, nella sua mente, condannava la Barriera ad essere un luogo dimenticato dai Sette. Sembri una ragazza del sud Aleena hai sempre freddo e nessuna paura delle leggende del Nord Certo non mi vedi?! Guarda come sono bruna e che bella carnagione scura che ho! scherz lei. Rowan scosse la testa. E poi io credo alle leggende del Nord. So che gli Estranei sono veri. Sono le vostre canzoncine per bambini che mi fanno ridere! Canzoncine del Sud! la risposta delluomo rasent la rabbia. Era pericoloso rivolgersi a Rowan senza rispetto per la sua terra dorigine. In quei casi non mostrava nessun senso dellumorismo. Tu non sai niente, dovresti vedere le Terre della Tempesta. Altro che questa scialba landa che chiamate casa. Aleena alz le mani in un teatrale gesto di resa. uhhuuuuuu le terre della tempesta che paura Rowan la guard accigliato. Conosci la storia di Capo Tempesta? No. La ragazza tent di far trasparire il meno possibile il suo interesse da quella risposta. Si distese sul letto con fare indifferente aspettando che la sua provocazione sortisse effetto. Adorava le vecchie leggende e le storie di guerra. Rowan era stato educato al Sud e ne conosceva a bizzeffe. Storie di cui Aleena non aveva mai neanche sentito parlare. Rowan si gir appoggiando i gomiti al materasso ed il mento alle mani. Rimase qualche attimo pensoso poi disse: Durante lEta degli Eroi venne eretta la fortezza di Capo Tempesta. Fu Durran, il primo Re della Tempesta, uno dei Primi Uomini, a costruirla. Tuttoggi il castello resiste ancora e da millenni non viene espugnato. Aleena si volt per guardare luomo negli occhi, gli mise un mano sulla spalla e si strinse a lui, in attesa di conoscere il resto della storia. Durran era un uomo dalla perseveranza leggendaria, autore di imprese fantastiche. Riusc a guadagnarsi lamore di Elenei, la figlia del Dio del Mare e della Dea dei Venti. Il travolgente romanticismo di voi donnicciole del Sud Il commento di Aleena questa volta non suscit nessuna reazione nelluomo che aveva ormai intuito il gioco. La sua fortezza sorgeva come ora lungo la costa, anche se in un punto differente. Dopo la celebrazione del matrimonio, mentre nel castello erano in corso i festeggiamenti e centinaia di invitati bevevano e cantavano alla salute del Re della Tempesta, i due sposi trascorsero la loro prima notte di nozze. Ecco questo s che interessante alle parole, questa volta, la ragazza fece seguire i fatti. Volse il viso verso Rowan dandogli un leggero morso sul collo. Luomo cerc di rimanere, di nuovo, imperturbabile. Elenei perse la sua verginit per amore di un mortale, rinunciando cos al dono della vita eterna. prosegu imperterrito, mentre un brivido, per la prima volta quel giorno non causato dal freddo, gli percorreva la schiena. Il Dio del mare e la Dea dei Venti si infuriarono con Durran per aver rubato loro lamore della figlia, un amore che altrimenti sarebbe durato in eterno. I due Dei furibondi scatenarono nella notte una tempesta terrificante, che distrusse completamente la fortezza, uccidendo tutti gli invitati, compresi i suoi genitori e i suoi fratelli. Il Re della Tempesta riusc a salvarsi solamente grazie ad Elenei che, stretta a lui nel letto nuziale, lo protesse dal disastroso crollo che infuriava intorno a loro. Allalba leroe si ritrov a contemplare disperato la desolazione di distruzione e morte che la tempesta aveva lasciato dietro di s. Da quel giorno egli dichiar guerra a quegli Dei che avevano distrutto la sua famiglia e ucciso tutti i suoi cari. Per anni Durran continu a costruire fortezze lungo la costa, continuamente flagellato da tempeste terribili che distruggevano ogni volta il suo lavoro, obbligandolo a ritentare tutto da capo. Ogni volta Capo Tempesta crebbe pi grande e pi forte, ogni volta le sue mura furono pi alte e pi massicce. Ogni giorno tutti i suoi lord alfieri lo pregavano di non costruire la sua fortezza sulla costa ed il suo septon di placare gli dei restituendo loro Elenei. Ma a nulla valsero queste preghiere. Il settimo castello che Durran eresse fu cos imponente e indistruttibile che neanche le tempeste che ogni giorno gli Dei del Mare e dei Venti vi scatenavano contro dalla Baia dei Naufraghi riuscirono ad abbatterle. Aleena osserv i misteriosi occhi verdi del Guardiano della Notte con una smorfia dipinta sul volto. Non prendermi in giro I figli della foresta lo hanno aiutato e anche Brandon il Costruttore. Me lo disse il vecchio maestro Colemon quando ero ancora una bambina. Mi ricordo di questo. Si dice anche questo assent luomo pare che le mura di Capo Tempesta siano permeate degli antichi incantesimi dei Veggenti Verdi. Vedi che non riuscite a far nulla da soli voi omuncoli del sud?! Rowan sorrise allennesimo pungolo della ragazza. E tutto merito di Brandon il Costruttore se adesso avete un castello dove dormire La ragazza attese qualche attimo poi prosegu. Sai che tantissimi eroi del Nord si chiamano Brandon? Brandon il Costruttore, Il Navigatore, lIncendiario Rowan linterruppe. Conosco solo il Costruttore, il primo lord di Stark, che eresse Grande Inverno e istitu il Dono dei Guardiani della Notte. Aleena mugugn Pi o meno, non so se stato lui a regalare il Dono a voi corvi Sono storie noiose per, non mi piacciono molto Brandon lIncendiario distrusse tutta la flotta degli Stark sai?! Suo padre era Brandon il Navigatore. Un giorno part verso il Mare del Tramonto senza fare pi ritorno e il figlio, distrutto dal dolore, appicco il fuoco a tutte le navi del Nord. Da quel giorno gli Stark non hanno pi potere sui mari. Non che avessero poi molto su cui dominareil mare quass soltanto ghiaccio. intervenne Rowan. Pochi anni prima avevamo il pieno controllo dei mari. Karlon Stark, che era un figlio cadetto del Lord di Grande Inverno, sconfisse i pirati dellEst, i lyseani. Suo padre gli diede delle terre per questo e da lui dovrebbero discendere i Karstark. Nel frattempo suo fratello Rickard riusc a conquistare lIncollatura sposando la figlia del Re delle Paludi, credo che in queglanni si siano anche arresi i Bolton di Forte Terrore. Sai che da bambino, quando imparavo quali fossero gli stemmi delle nobili famiglie dei Sette Regni avevo una paura folle dei Bolton?! Luomo scuoiato intervenne Rowan, soprappensiero. S credo faccia abbastanza paura E stato durante let degli eroi che i Bolton lhanno scelto come simbolo. Colpa di Bael. Colpa di chi?! chiese confuso Rowan. Di Bael il Bardo. Ma allora proprio non sai nulla! gli rimbrott Aleena. Allora riprese la ragazza Bael il Bardo fu uno dei Re Oltre-La-Barriera, nel periodo in cui gli Stark non regnavano ancora su tutto il Nord. Prima di Lord Rickard quindi. Era un cantore ed un poeta e la sua voce era cos splendida da riuscire a commuovere persino i giganti delle Terre dellEterno Inverno. Un giorno si allontan dalla Barriera e riusc a penetrare nel Nord, ad arrivare fino a Grande Inverno. L, mantenendo nascosta la sua identit, visse come un cantastorie e un musico alla corte degli Stark, riuscendo a comporre una canzone cos bella da sedurre la figlia del Lord di Grande Inverno, la sua unica figlia. Da quellunione segreta nacque un bambino, educato e cresciuto per essere lerede di suo nonno, per essere signore di tutto il Nord. Bael torn oltre la Barriera, dove divenne Re dei bruti, poco prima della nascita del piccolo, senza avere la possibilit di conoscerlo, sapendo solo che avrebbe seduto sul trono di Grande Inverno. Il giovane Lord Stark combatt il Re Oltre-La-Barriera quando egli tent di invadere le sue terre. Nello scontro decisivo Bael si rifiut di incrociare le armi con suo figlio, finendo ucciso, causando cos la disfatta del Popolo Libero. Ignorando che il Bardo fosse suo padre, Lord Stark riport a Grande Inverno la sua testa mozzata. Sua madre a quella vista, straziata dal dolore, si suicid gettandosi dalle mura del castello. Per lassassinio di suo padre, il Lord Stark venne punito dagli Dei che lasciarono venisse catturato dai Bolton. Non ebbero nessun riguardo per lui e per il suo onore quando lo scuoiarono senza piet, le sue urla si dice riecheggino tuttora tra le mura di Forte Terrore. Rowan annu. Amate le tragedie quass nel Nord sentenzi quindi. Il freddo ti insegna che la vita pi dura di quanto non sembri negli occhi della ragazza si poteva distinguere una sottile ombra di tristezza. E di rimpianto. Forse s, forse voi del Nord avete ragione. Tutta la nostra musica, lallegria e la spensieratezza provengono dal fatto che il mondo sia stato dolce con noi. Nella piccola baita il silenzio torn prepotente. Rowan si alz dirigendosi verso la sua uniforme, gettata a terra come uno straccio. Si vest. Gli occhi di Aleena seguirono, timorosi, i suoi movimenti. Si volt osservando, ancora una volta, i celesti occhi della ragazza, i suoi lunghi capelli biondi, la sua carnagione, simile a quella neve che tanto le era familiare. Terrai il fuoco acceso per me, domani?! Con un timido sorriso Aleena acconsent, la paura che Rowan potesse essere in collera con lei svanita nel nulla. Un attimo dopo stava gi affondando i piedi nella neve, diretto alla Barriera. Il luminescente baluardo di ghiaccio che fagocitava lorizzonte e quasi la sua intera esistenza. Quasi.  fF !!!""0$7$*),)@)`2 4}8meɿɿɿɿɪɴДh!hdaJh!hdaJmH sH h!hd5\h!hdCJaJh!hd6] h!hdh!hdB*phh!hd6]aJhdB* CJaJphhd5CJ$\hdE 9efuKL1$7$8$H$$a$me,%4 $hpaE F !!!!!"""#$9$f%%&''1$7$8$H$$a$'Q'R''(!)")*)+),)@)*5,,./`2 4455I67W8}8~8881$7$8$H$$a$8899:K::::%;l;;^<<<]>>>>.??@Y@Z@~@@AAwA$a$wAAApB2CCCD!DGDEE FFG8HsHHJJJKMN~OPPQQR$a$R0SsSSS*TTT*UUVBWXY-ZTZZb^O_`!a.adabbb-c7crcd$a$dDddefeme$a$,1h. 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