Shiera Blackfyre Posted January 2, 2016 Share Posted January 2, 2016 Su questo argomento condivido in toto una "battuta" letta nella pagina fb IROJET"Per risolvere il problema del crocifisso nei luoghi pubblici bisognerebbe sfruttare il rasoio di Occam, ovvero la soluzione più semplice, spesso è la migliore. Dovremmo lasciare il crocifisso, ma coprirlo con un telo, proibendo di toglierlo.La gente contraria non lo vedrà e non si sentirà offesa, la gente a cui non frega niente, continuerà a fregarsene e, la gente convinta che debba restare appeso, lo userà come semplice allenamento; continuando ad immaginarsi qualcosa in cui crede, ma che non vede e non vedrà mai." Link to post Share on other sites
GIL GALAD Posted January 2, 2016 Share Posted January 2, 2016 Io ho solo una paura relativa al caso Crocifisso, per me se resta è meglio ma come detto sopra non ne farei una crociata anche in caso contrario. L'unica cosa appunto che mi preme è che si comincia con cose che paiono banali ma poi nei decenni futuri cosa accadrà? Per incoraggiare l'integrazione a cosa rinunceremo? Cosa siamo disposti a perdere delle nostre tradizioni? Domande valide se consideriamo che con gli attuali livelli demografici italiani e quelli degli stranieri presenti sul nostro paese per non parlare dell'immigrazione futura nel 2050 i mussulmani saranno milioni e milioni. Se già noi in casa nostra siamo disponibili senza che ci venga chiesto a spogliarci di simboli e identità quando, e speriamo mai, ci verrà imposto dalla forza dei numeri degli altri cosa faremo? Sarà ormai troppo tardi.... Link to post Share on other sites
Sir Alexander Stark Posted January 2, 2016 Share Posted January 2, 2016 A me che non credo in nessuna religione, non me ne frega niente. Nemmeno al me bambino che andava a catechismo sarebbe importato qualcosa. A me se fossi credente non me ne fregherebbe granchè lo stesso, la mia fede e quella della mia nazione non dipenderebbe certo da questa presenza/mancanzaSe lavorassi in un'azienda produttrice di legnetti per crocifissi allora forse sarei parecchio indispettito da queste polemiche totalmente strumentali e campate in ariaLa Costituzione, dice che siamo uguali indipendentemente dalla religione (art.3) e tutte le confessioni religiose sono libere ed uguali ovviamente nel rispetto della legge (art.8)la Corte Costituzionale ha spiegato nelle sue varie sentenze che la laicità della nostra Repubblica Democratica Italiana è una laicità positivae nonnegativa= fenomeno religioso strettamente correlato alla sfera privata e da mantenere estraneo rispetto alla sfera pubblica. Della serie, nel nostro piccolo siamo assolutamente liberi di professare ciò che vogliamo e tanti saluti, allo Stato non interessaLaicità positiva significa che c'è una valutazione favorevole del fenomeno religioso (e sono eventualmente previsti interventi a sostegno delle attività religiose), in quanto interesse dei cittadini meritevole di essere tutelato dal nostro ordinamentoQuindi secondo la Corte, il principio di laicità "implica non indifferenza dello stato dinnanzi alle religioni ma garanzia dello stato per la salvaguardia della libertà di religione in regime di pluralismo confessionale e culturale"e ha poi sempre ribadito un raccordo strettissimo tra laicità e divieto di discriminazioni tra le diverse confessioni religioseIn passato era accettata qualche differenza sulla base del criterio numerico (cattolici > 100 x induisti) e sociologico (connessione tra determinata religione e la coscienza sociale del popolo italiano)Inoltre è evidente che in una società come quella italiana, dominata per tradizione secolare da una forte presenza della chiesa cattolica, per lunghi anni assunta come religione di stato, la presenza della religione e dei riferimenti ad essa resti ancora fortemente radicata=compatibilità con il principio di laicitàQuando sorge incompatibilità tra principi supremi tutelati in costituzione (tutela religioni vs tutela minoranze) la corte effettua un bilanciamento.In pratica i quindici giudici (una volta deciso se c'è effettivamente questa incompatibilità) si guardano negli occhi e dicono "la presenza del crocifisso è così negativa e disturbante secondo il principio di laicità, per i bambini musulmani e compagnia, compresi gli atei più combattivi, da giustificare il ritiro completo, totale e definitivo, previsto costituzionalmente, del crocifisso, dalle scuole elementari e medie?N.B. la questione è arrivata alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomoa quanto pare:il crocifisso è un simbolo passivo, non associato a forme di insegnamento religioso obbligatorio o a pratiche religiose coercitive, e che non impedisce agli alunni di altri culti di portare i simboli della propria diversa religione Link to post Share on other sites
Ser Balon Swann Posted January 2, 2016 Share Posted January 2, 2016 Come tutti sono ovviamente uno sostenitore dello Stato laico, ma Stato laico non significa, come molti sembrano credere, laicista o addirittura (come ventilava qualcuno) ateo. Uno Stato laico è semplicemente uno Stato che non accetta condizionamenti e interferenze da parte di confessioni o autorità religiose. E' un concetto che si sviluppa sul piano meramente politico, giuridico, che attiene ai processi decisionali e alle fonti delle norme che regolano la comunità. Attribuire alla laicità connotati filosifico/teologici (la religione è cosa blutta) o addirittura finalità educativo/pedagogiche, ne svilisce la portata e la forza. Il crocifisso nelle scuole (o il presepe, o la recita natalizia, o l'ora di religione) rappresenta un pericolo per la laicità dello Stato come sopra definita? Non prendiamoci in giro. Potrei ribattere alle provocatorie affermazioni di alcuni utenti che uno Stato che reputa la sua autonomia decisionale messa a rischio da crocefissi e presepi, può anche chiudere baracca e burattini e indire un referendum per farsi annettere dal Burundi. Ovviamente il crocifisso e in generale i simboli religiosi danno luogo ad altri problemi (uguaglianza tra confessioni religiose ecc.), ma direi che la soluzione trovata dalla nostra Corte Costituzionale (così come è avvenuto in diversi altri Stati), ovvero ribadire che il crocifisso è un simbolo di molti di quei principi che lo Stato stesso riconosce ed abbraccia è soddisfacente. Se qualcuno si sente offeso dal crocifisso o dal presepe o dai campanili o dalle madonne nei musei, è solo perché o è un estremista religioso, o è un tale mangia preti che inconsapevolmente distorce la realtà. In nessun caso le richiesti di tali soggetti sono degne di accoglimento. Se il crocifisso o il presepe o i campanili fossero usati per ribadire che "la religione cristiana è superiore, e quindi vi sbatto i simboli in faccia, tiè!" potrei capire, ma la realtà è ben diversa: l'Italia tutela adeguatamente tutte le confessioni religiosi, e i simboli cristiani sono più che altro parte del un patrimonio culturale e tradizionale del nostro paese, almeno da 40-50 anni a questa parte. Non escludo che in qualche ambiente non sia così, ma si tratta di casi davvero residuali. Fintantoché gli usi e le tradizioni di un popolo non danneggiano nessuno, ed a chi la pensa in modo diverso è permesso esprimere in modo pieno la propria religiosità, non c'è motivo per quel popolo di espungere tali usi e tradizioni dalla vita pubblica. Anzi, direi che spesso è una mossa che si rivela controproducente o se non altro, inutile (vedi il caso Francia: non mi sembra che la convivenza tra religioni sia tanto meglio che negli USA o in Italia) Link to post Share on other sites
Aegon il mediocre Posted January 2, 2016 Author Share Posted January 2, 2016 Vabè dico la mia anche io. Come già espresso da alcuni di voi, non è questione di integrazione, religione o di "ma cosa ti fa un crocefisso, mica minaccia la laicità". È questione di legalità, di coerenza, di giustizia in senso lato. È stato riportato il relativo articolo della Costituzione; basta leggerlo per avere la risposta. Il crocifisso va tolto. Poi il nostro è il paese dello strappo alla regola, della deroga, dell'eccezione. Poi chissà se quando hanno tolto l'inquisizione o l'indice dei libri proibiti qualcuno si è chiesto "dove andremo a finire di questo passo...". Anche per questo va tolto. Magari "di questo passo" l'Italia diventa un paese normale. Link to post Share on other sites
Maya Posted January 2, 2016 Share Posted January 2, 2016 Io sarei per mettere il crocifisso e qualunque altro simbolo religioso in cui gli studenti si sentano identificati. Stato laico o religioso, primo dovere della scuola è educare. Avere tutti i simboli esposti sarebbe un insegnamento manifesto molto importante e necessario anche, visto come il tema infiamma gli animi. Inviato dal mio m2 note utilizzando Tapatalk Link to post Share on other sites
Guest Flochamonium Posted January 2, 2016 Share Posted January 2, 2016 Io sarei per mettere il crocifisso e qualunque altro simbolo religioso in cui gli studenti si sentano identificati. Stato laico o religioso, primo dovere della scuola è educare. Avere tutti i simboli esposti sarebbe un insegnamento manifesto molto importante e necessario anche, visto come il tema infiamma gli animi. Inviato dal mio m2 note utilizzando Tapatalk E' una perdita di tempo. Se in una classe ci sono praticanti di 10 religioni diverse vorresti mettere 10 simboli religiosi? Non si mette nulla ed il problema è risolto. La religione è (o per meglio dire, dovrebbe essere) una cosa privata. Io a casa mia appendo i simboli religiosi che voglio, ma non mi sognerei mai nemmeno lontanamente di metterne uno in un luogo pubblico. Link to post Share on other sites
Maya Posted January 2, 2016 Share Posted January 2, 2016 Secondo Lutero, sì, "la religione è una mera questione di coscienza". È un pensiero che condivido, ma d'altro canto che fastidio danno 10 o 20 simboli religiosi? A me non piacciono i carciofi. Li trovo disgustosi a dirla tutta. Tuttavia, non mi disturba che siano in tavola. Semplicemente non li mangio. Inviato dal mio m2 note utilizzando Tapatalk Link to post Share on other sites
Aegon il mediocre Posted January 2, 2016 Author Share Posted January 2, 2016 Potrei banalizzare dicendo che con venti simboli accontenti ogni fede, ma poi discrimini gli atei. Ma il nodo resta un altro, sempre quello: la religione è un fatto privato. Come il crocifisso, gli altri 19 simboli non vanno appesi. *OT La scuola deve educare, verissimo, non dovrebbe tra le tante cose impartire Insegnamento della Religione Cattolica con docenti indicati dalle diocesi anziché dai provveditorati. Ciò che dovrebbe fare è, se proprio necessario, far conoscere antropologicamente le credenze religiose. Educare i figli ad un culto spetta alle famiglie ed i centri di culto che frequentano, se li frequentano. *OT Link to post Share on other sites
Aegon il mediocre Posted January 2, 2016 Author Share Posted January 2, 2016 Per inciso il fatto che la religione sia un fatto privato non è né un pensiero né un dovrebbe-potrebbe; è legge. (In negativo, dal principio di laicità sancito in costituzione). Link to post Share on other sites
Maya Posted January 2, 2016 Share Posted January 2, 2016 Perché un ateo dovrebbe essere disturbato da un simbolo in cui non vede altro che la materia di cui è fatto? Se non ci credo è solo legno, solo pietra, solo cera... Non si tratta di accontentare, ma di non cedere alla tentazione di mettere a tacere tutti per paura che dicano cose diverse. Nel mio liceo c'era un crocefisso in ogni aula ed in ogni aula la scritta sul muro "eppur si muove". I muri bianchi sono semplicemente bianchi. Inviato dal mio m2 note utilizzando Tapatalk Link to post Share on other sites
Sir Alexander Stark Posted January 2, 2016 Share Posted January 2, 2016 La religione non é un fatto privato. NON. Lo dice la Corte Costituzionale, l'unico organo del nostro ordinamento che tra gli altri ha il compito di giudicare sulla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge Il principio di laicità sancito in costituzione ha valore POSITIVO NON negativo Vogliamo stravolgere la realtà come i tizi nel post di Balon? Proviamo Siamo nel privato, tra le mura di casa di un privato comune cittadino, con la sua privata sensibilità e fede\mancanza di essa In che modo il crocifisso alla parete svilisce o insulta o discrimina eccetera la sua identità? Link to post Share on other sites
Aegon il mediocre Posted January 3, 2016 Author Share Posted January 3, 2016 Sir Alexander Stark, appunto perché viene sancita la laicità in positivo e l'uguaglianza dei culti, appunto, in negativo, la religione è un fatto privato. Al di là di questa cavillosità, è un fatto privato. Maya, io capisco quello che dici, ma una situazione ipotetica, applicabile di comune accordo di classe in classe, è un'idea, una possibilità. Io parlavo in termini più concreti, alla luce dei principi costituzionali, non dovrebbe essere esposto alcun simbolo, specie uno solo perché era prassi si facesse così. Link to post Share on other sites
Maya Posted January 3, 2016 Share Posted January 3, 2016 In realtà la Costituzione dice all'articolo 8 che tutte le religioni sono ugualmente libere davanti alla legge, il che implica non che non si possa esporre il crocefisso ma che debbano poter essere esposti anche altri simboli con pari diritto. Non credo che in generale la laicità dello Stato possa essere messa in crisi da una croce di legno o che questa se esposta offenda in sé chi non crede o crede in altro. Per questi ultimi è solo un pezzo di legno che vale quanto i gessi della lavagna, no? A me questa battaglia sembra solo un modo per rispondere all'intolleranza con altra intolleranza ed è questo il vero male. Non ci schiodiamo di molto, ahimè, ma creiamo solo nuove barricate su cui salire. Inviato dal mio m2 note utilizzando Tapatalk Link to post Share on other sites
Aegon il mediocre Posted January 3, 2016 Author Share Posted January 3, 2016 Maya tu parli di integrazione e tolleranza e mi sta bene, esporre tutti i simboli in classe a tal riguardo ha senso. Ciò a cui non trovo un senso è l'esigenza di esporre un simbolo religioso in un luogo pubblico, che sia scuola, tribunale, caserma, in uno stato laico. Che l'istruzione o la giustizia siano inficiate altrimenti? Non credo, anzi, un non cristiano in tribunale non lo vedrei affatto a proprio agio col crocifisso che pende sulla testa di un giudice o di un maresciallo o di un insegnante. Non è né necessario né corretto. Riprendendo la tua metafora sui carciofi. Come lo vedresti un carciofo bellamente affisso sul muro di un tribunale che deve giudicare una disputa fra te e un coltivatore di carciofi? Link to post Share on other sites
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