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Music Challenge on the Wall.


AemonTargaryen

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Ridi poco, ero ironica ma è una cosa che detesto! :D

Ed è anche una cosa che affossa molti gruppi che sarebbero interessanti. 

Io poi vabeh sono di parte... ma ci si potrebbe aprire un topic ed anche espanderlo al magico momento in cui una band pensa di volere "un'attrazione" in più e ritaglia un ruolo  spesso molto secondario per una ragazza.

Poi però divento polemica, quindi taccio. :)

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Ma no infatti, scusa se ho visto la polemica dove non c'era ma è un argomento che tende a tapparmi la vena ^_^

 

Tornando alle cose più simpa, vado avanti col

Giorno 8 - una canzone di cui conosci tutte le parole.

Tempo fa mi fece vincere una scommessa:

 

 

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Giorno 8 - Una canzone di cui ricordi tutte le parole.

 

:stralol: Scherziamo? Ce ne sono valanghe!!!!! E come faccio a scegliere????

Sarebbe stato meglio avere la categoria; "una canzone da un'album di cui conosci tutte le parole".....anche se sarebbe stata dura anche in questo caso!:stralol:

Vabbé, dai.....ne metto una abbastanza recente......

 

 

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Mmhh.. per quanto me la cavi piuttosto bene a riconoscere melodie e sonorità, non sono tanto bravo a ricordarmi i testi, di solito mi limito a canticchiare il ritornello e a battere il ritmo sul sostegno più vicino. :D

Oltre alle canoniche Fear of the Dark e Enter Sandman non mi viene in mente granché di originale... dai, oggi posto qualcosa di italiano e di non-metal, tanto per uscire dai canoni :shock:  :shock: 

 

 

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Come non metal? Vasco è il metallaro più famoso italiano :stralol:

 

Giorno 8 - una canzone di cui conosci tutte le parole.

 

Diciamo che anche qui è c'è una grande scelta, quindi bho. Ho deciso di essere meno rockettara del solito e di mettere una canzone che mi piace moltissimo fin da quando ero bambina e mia mamma ascoltava i vinili di De Gregori. 

 

 

 

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Interessante il discorso sui cantanti... XD

è gradevole leggere gli aneddoti legati ai video dei pezzi scelti e postati, credo sia il bello di questo topic in assoluto, seppure un'occasione in più per ascoltare musica è sempre piacevole.

 

Dunque tornando ai cantanti... quando decidi di fare una cover, devi imparare il testo naturalmente.

Beh le cover di gruppi come Deicide, Cannibal Corpse eccetera, già sono di per sé difficili, ma il cantato ve lo raccomando XD

Per "fortuna" il cantante non ero io, ma mio fratello.

Però da perfezionista quale sono in questi casi, anche per sicurezza ecco XD mi studiavo musica e parole di ogni cover, poi fatta o anche solo papabile ma mai eseguita live.

Questa è una di quelle che ho imparato a cantare solo io XD, anche per mero piacere personale, perché si tratta degli Slayer e di una delle loro canzoni più leggendarie(addirittura).

 

 

 

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Eviterò di postare una delle tante che so a memoria dei Pink Floyd (quelle scritte da Roger naturalmente) per non essere monotono visto che già prossimamente appariranno più di una volta tra le mie scelte.

Dunque mantenendomi fedele al tentativo di rendere "onore" (nominandole o postandole) al più alto numero di band e cantanti che preferisco, oggi è il turno di vediamo, vediamo, vediamo..che indecisione.

 

Stavo considerando Space Oddity di David Bowie... ma poi mi è arrivata l'illuminazione, oggi è il compleanno di mio fratello (in Olanda) quindi per Edo:

 

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Giorno 8 – una canzone di cui conosci tutte le parole. Anche questa non era fra le più semplici. E quindi altro ballottaggio sofferto: rinvio il mio primo Guccini di stagione in favore di un brano della Nueva Canción Chilena, della quale è sicuramente uno dei più rappresentativi. Un brano che ha alle proprie spalle una storia forte, intensa. Un brano che è divenuto celebre soprattutto grazie all'interpretazione degli Inti Illimani. Ne propongo una versione un po' particolare, proprio degli Inti Illimani.

 

Godeteveli, perché li tirerò di nuovo fuori solo fra qualche settimana. Buon ascolto, coniglietti.
 

Inti Illimani, El pueblo unido.

 

 

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Che bella scelta, AemonTargaryen, grazie! Ascoltarla mi fa sempre venire i brividi.

In quanto alla mia scelta, a dire il vero avevo pensato di buttarla sullo scherzoso, postando una canzone di cui mi vergogno di conoscere le parole a memoria, e mi ero connessa con questa intenzione; ma dopo El Pueblo che figura tapina ci farei? :D 
E allora, per salvare la faccia e reggere il confronto, vado con qualcosa di serio che più serio non si può :) .

Come tutti, conosco a memoria il testo di un sacco di canzoni. Dovendo scegliere, allora, ne scelgo una che amo particolarmente proprio per il testo. Lo trovo veramente magistrale: un capolavoro assoluto per sintesi, efficacia e profondità di significato e per la quantità incredibile di immagini e concetti che l'autore è riuscito a concentrare in una canzone, tra l'altro, purtroppo brevissima. E ora, preparatevi a un papiro, perchè sono una creaturina prolissa.

L'ho già scritto altre volte e sono monotona, ma adoro il primo Vecchioni. Prima che si vendesse al successo facile, insomma. Penso che fosse il nostro Jacques Brel; e che, da bravi italiani canzonettari popolari, non ce ne siamo accorti.
Questa canzone, di vari decenni fa (guardate come era giovane nel video), parla di Arthur Rembaud. Anzi, no: non "ne parla". Entra nella sua testa, nei suoi pensieri. Nei suoi occhi che guardano il buio, in una notte del 1891. E racconta, per flash ed immagini veloci, quasi scollegate, moltissimi elementi della sua vita. Ogni volta che penso a questo testo sono ammirata per quante cose Vecchioni è riuscito a mettere dentro una manciata di versi, anche abbastanza breve. La sete e fame di esperienze; il gusto di sprofondare in qualsiasi cosa, anche nella depravazione, come strada per arrivare all'Assoluto. La brama di assaporare la vita fino al midollo, in ogni suo aspetto. Fino, paradossalmente, a corteggiare la morte per amore della vita. A correrle incontro, alla morte; a buttarsi nelle sue braccia con comportamenti autodistruttivi, per il desiderio di vedere il vortice da vicino, dall'orlo e poi ancora oltre, da dentro. Il disprezzo per una borghesia stantia, superata, e la ricerca di nuovi, inesplorati modi per fare poesia. Il compiacimento autolesionistico di degradarsi, buttarsi via, annullarsi. E fatti autobiografici, come il traffico d'armi o la ricerca di oblio e annichilimento nelle fumerie d'oppio.
E sopra tutti, in una sola pennellata, veloce ma nettissima e splendente, la storia d'amore con Paul Verlaine. Accidenti, conosco questa canzone da una vita e l'ho ascoltata decine di volte; come è possibile che questo passaggio mi emozioni e mi commuova ogni volta? Ma lo trovo di una bellezza devastante:

"... e Verlaine che gli sparava e gli gridava:
"Non lasciarmi, no,
non lasciarmi, vita mia" "


Solo questa frase, per raccontare una storia d'amore scandalosa e sofferta, malata, distruttiva, incompatibile con la felicità; solo questo. Un'immagine che balena per un attimo e poi scompare; come se in una stanza buia si accendesse per un attimo un lampo e poi tutto tornasse oscurità. Ma quante cose hai visto, in quel brevissimo momento. Un gesto violento -eros e tanathos, l'amore sta sfumando nella morte, l'autodistruzione continua il suo percorso inesorabile- intrecciato ad una supplica dolcissima, quasi candida, da bambino che ha il terrore di rimanere solo. Quanta disperazione c'è, in queste parole. E quanta immensa, straziante tenerezza.

Ma, soprattutto, la canzone ci racconta un momento. Un attimo, congelato nel tempo come un'istantanea scattata con il flash.
E quindi, immagina.
Immagina di essere sul ponte di una nave, in un qualche anno di fine 1800, solo. Immagina che sia notte. Immagina di avere vissuto tutto il possibile e anche di più, di aver girato il mondo, tra Europa e Africa, di aver provato tutto ciò che la vita ti poteva offrire. Immagina che una malattia ti stia divorando una gamba e che in quel momento ti faccia male, male da non poterne più. Così sei lì, sveglio in piena notte, a guardare l'oscurità sperando di vedere finalmente in lontananza le luci di Marsiglia che segneranno l'arrivo, la fine del viaggio; e forse -soltanto forse- un po' di sollievo; dicendoti che sì, dai, ormai ci sei quasi. E immagina di cercare all'orizzione e vedere che niente, quelle luci che desideri tanto non ci sono, ci sono solo il mare, le onde e la notte; come se  quel maledetto viaggio dovesse durare per sempre, nel dolore e nel buio. Immagina di non avere ancora quarant'anni, e sapere che stai morendo.
Immagina di essere...


... Arthur Rembaud.

 

 

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Giorno 9: una canzone che ti fa ballare. Ho scelto la danza delle streghe di gabri ponte come rappresentante del mio decennio d' oro in discoteca.. :D In pratica ho ballato fino all' anno 2000 poi basta.. Ricordo una serata in discoteca dove un amico vedendomi solo fare il palo mi disse: esci dalla pista e torna quando ci sarà una canzone he ti piace. Tornai in pista dopo mezzora.. :D Dichiararai finita la mia carriera da ballerino.. :D

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