AGOT67

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AGOT67 - SANSA
Il grande inverno
(Mondadori)
Sansa Stark
Fortezza Rossa
01x10 - Fuoco e sangue
AGOT - Uscita 22
AGOT57
SANSA V

AGOT66
BRAN VII
AGOT67
SANSA VI
AGOT68
DAENERYS X

ACOK02
SANSA I

AGOT67 è il sessantasettesimo capitolo de A Game of Thrones e il trentaduesimo de Il grande inverno.

È il quarto capitolo dedicato a Sansa Stark de Il grande inverno e il sesto de A Game of Thrones e de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.


Sinossi

"Per quanto ancora vuoi che guardi, maestà?"


Dopo la condanna a morte del padre Eddard, Sansa passa diversi giorni rinchiusa in camera e dormire e a piangere, senza toccare il cibo che i servitori le portano. Sia nel sonno che da sveglia, rivede in continuazione la scena della morte di suo padre. Quando Joffrey ha pronunciato la sentenza Sansa avrebbe voluto distogliere lo sguardo, ma un blocco interiore glielo ha impedito e così la ragazza ha visto tutto.

Un giorno Joffrey entra nella stanza insieme ai cavalieri della Guardia Reale Sandor Clegane, Arys Oakheart e Meryn Trant. Le comanda di rendersi bella per presentarsi a corte insieme a lui. Quando Sansa lo prega di essere lasciata in pace e gli rinfaccia l'uccisione del padre, Joffrey le risponde di essere stato clemente come aveva promesso, dando a Lord Stark una morte indolore. Sansa si rende conto che il suo amore per il promesso sposo si è ormai tramutato in odio e, quando osa manifestare quel pensiero ad alta voce, in risposta viene colpita sul viso da Ser Meryn. Capisce allora di non potersi ribellare e promette di prepararsi come le è stato comandato. Viene quindi lasciata sola, ma prima di uscire Sandor indugia un attimo nella stanza e le dà un consiglio per il futuro: accontentare subito Joffrey, in modo da risparmiarsi sofferenze inutili.

Con l'aiuto della servitù, Sansa si lava e si veste, usando infine della cipria per coprire il livido provocato dal pugno di Ser Meryn. Viene quindi condotta nella Sala del Trono, dove Joffrey amministra la giustizia insieme al Concilio Ristretto. Per la maggior parte dei casi, il giovane re si disinteressa delle decisioni politiche, ma ogni tanto interviene infliggendo ai sudditi punizioni spietate. La sua ultima sentenza riguarda un cantastorie colpevole di aver composto una canzone satirica sulla morte di Robert, che viene condannato a scegliere tra l'amputazione delle dita e la perdita della lingua.

Una volta finita la seduta, Joffrey prende Sansa sottobraccio e la invita a passeggiare con lui. Dopo averle inflitto delle umiliazione verbali, la conduce su per le scale fino a un posto di guardia, desideroso di mostrarle le teste mozzate dei giustiziati infilate sulle picche. All'inizio Sansa non vuole salire, ma uno scambio di sguardi con Sandor le ricorda il suo consiglio e la spinge ad obbedire. Giunti in cima, Joffrey le comanda di guardare la testa di suo padre Eddard. La ragazza esegue l'ordine, ma riesce a persuadere sé stessa a guardare senza pensare all'oggetto che ha davanti. In questo modo mantiene la calma, reazione che delude il sadico re, che tenta di nuovo a provocarla mostrandole anche la testa di Septa Mordane. Solo quando Joffrey le annuncia la sua intenzione di decapitare anche Robb Stark, il fratello di Sansa, lei gli risponde in modo ostile e per questo viene di nuovo percossa da Ser Meryn. Per un attimo ha la tentazione di spingere il promesso sposo giù dal camminamento, seguendolo nella caduta. Intuendo l'idea della ragazza, Sandor si frappone tra i due e le asciuga il sangue della ferita, dissuadendola così dall'intento: l'impulso svanisce e Sansa torna a nascondersi dietro la maschera dell'obbedienza e della cortesia.

Prime apparizioni

In questo capitolo non appare nessun nuovo personaggio.


Paginazione


Per approfondire la paginazione di A Game of Thrones, vedi la voce dedicata


  • - A Game of Thrones, edizione hardcover, Bantam Spectra, ISBN 978-0-553-10354-0, 1996, pagg. 620-627
  • - Il grande inverno, edizione hardcover, Mondadori, ISBN 978-88-04-47802-7, 2000, pagg. 357-366