Christopher Catesby Harington

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Christopher Catesby Harington
Christopher Catesby Harington nei panni di Jon Snow
Dati biografici
26/12/1986, London  (GB)
Pagina IMDB di Christopher Catesby Harington
Game of Thrones
Jon Snow
Daniele Giuliani
01x01 - L'inverno sta arrivando

Christopher Catesby Harington, noto con lo pseudonimo di Kit Harington, interpreta il ruolo di Jon Snow nella serie TV Game of Thrones.


Biografia

Christopher Catesby Harington è un attore britannico nato il 26 dicembre 1986 a Londra.[1] Ad undici anni si trasferisce a Worcester per poi tornare nella capitale a diciotto. Frequenta il Worcester Sixth Form Collage dove studia recitazione e si diploma alla Central School of Speech and Drama di Londra nel 2008.[2]

Ancor prima di aver completato gli studi riesce ad ottenere il ruolo di Albert Narracott nell'adattamento teatrale di War Horse (2008) di Morpurgo, presentato al National Theatre di Londra.[3] Due anni dopo viene scritturato, per la pièce teatrale Posh (2010), portata in scena al Royal Court Theatre.[4]

La sua carriera cinematografica inizia nel 2012, quando veste i panni di  Vincent, coprotagonista nel secondo capitolo della saga Silent Hill. Due anni dopo riesce ad ottenere il ruolo del protagonista principale, lo schiavo Milo, nel film Pompeii (2014). A fine 2014  viene rilasciato nelle sale europee Seventh son, film del 2013 in cui Kit lavora al fianco di Jeff Bridges, Juliane Moore e Ben Barnes. Nello stesso anno Kit viene inoltre scelto per il nuovo film di Xavier Dolan, The death and life of John F. Donovan, insieme a Jessica Chastain. Nel 2015 è la volta di altre due pellicole con Kit come protagonista: Testament of Youth, tratto dalla vita di Vera Brittain, e Spooks: The Greater Good, ispirato alla serie della BBC Spooks: MI5.[1]

Nel 2014 inizia inoltre la collaborazione con la maison Jimmy Choo: Kit presta il suo volto per la campagna pubblicitaria della fragranza uomo del marchio.[5]

Game of Thrones

Il 19 luglio 2009 G. R. R. Martin annuncia su Not a Blog il cast di Christopher Catesby Harington per il ruolo di Jon Snow.[6]

Al provino gli viene chiesto di interpretare due scene di Jon snow, una dalla prima puntata ed una da un pezzo da A Storm of Swords, riuscendo nel mostrare un Jon diverso nel tempo. Di recente il suo contratto è stato prolungato fino alla settima stagione.[7]

In un'intervista rilasciata a Winter is Coming racconta di aver fatto l'audizione per il suo ruolo senza conoscere la saga. Gli passarono lo script del pilot e lo lesse due volte, completamente assorto, prima di cominciare a imparare le battute, pensando che recitare senza avere idea di chi fossero i personaggi fosse un lavoro pazzesco. Ha sostenuto tre provini e nell'ultimo ha recitato una scena tra Jon e Ygritte, che era già stata scritta per la terza stagione.[8]

Essendo originario delle zone di Londra e Worcester, Kit ha fatto il provino con il suo accento del sud. Tuttavia quando hanno cominciato a girare il pilot ha dovuto, come tutti i figli di Eddard Stark, recitare con l'accento del nord di Bean. Ha dovuto impararlo in fretta grazie anche a Bean che ha aiutato e incoraggiato lui e tutti gli altri giovani attori che interpretavano i suoi figli[9]

Ha letto i primi quattro libri subito dopo aver ottenuto la parte mentre il quinto, uscito a serie già iniziata, ancora non l'aveva letto un paio di anni dopo la sua uscita. Sa che Martin ha raccontato a David Benioff e Dan Weiss avvenimenti ancora non raccontati su Jon Snow nei libri, ma a lui non è stato riferito nulla.[8]

Racconta che una delle scene più belle che ha girato è stata quella d'amore con Ygritte: lui, Rose Leslie e il direttore ne hanno parlato molto prima di girarla[8] e hanno fatto molte prove. Non aveva mai girato una scena di sesso prima ed è stato strano farlo completamente nudi davanti a un centinaio di persone.[10] In realtà, nell'unico momento in cui Kit appare completamente nudo a recitare è una controfigura, perché a causa di un incidente in quel momento si stava riprendendo da una caviglia rotta[11]: anche se riusciva a recitare quasi tutte le sue battute ha dovuto farsi sostituire per le scene più movimentate o di battaglia[10]. Un'altra scena davvero emozionante da girare, dopo tre anni in cui hanno lavorato insieme così intensamente, è stata quella della morte di Ygritte: sia lui che la Leslie sapevano che sarebbe successo ma non non sapevano come.[12]

Lui e la Leslie sono diventati grandi amici e hanno lo stesso senso dell'umorismo: quando devi passare tanto tempo sul set a lavorare con la stessa persona è fondamentale. Ha un ottimo rapporto anche con John Bradley-West, con cui non si annoia mai sul set. Dei colleghi con cui ha diviso la scena, nelle sue interviste ricorda Ciaràn Hinds, attore brillante che aveva appena visto a teatro e che l'ha fatto sentire un principiante mentre leggeva la conferma del suo casting[8], e Mackenzie Crook che già conosceva di cui è fan[10].

Tutte sue le scene sono girate tra Belfast e, negli ultimi due anni, l'Islanda, Paese quest'ultimo che ha imparato ad amare e che offre panorami incredibili per la serie tv. Gli studi di Belfast sono invece il luogo dove ha conosciuto praticamente tutti gli altri attori della serie, almeno i principali, che girano in set esterni diversi.[9] Preferisce i set esterni agli studi interni della Paint Hall di Belfast anche perché, nonostante i primi siano perfetti anche nei particolari, crede che i paesaggi esterni siano più d'aiuto nella recitazione.[8] Alla CNN ha raccontato che mentre era sul set in Islanda ha deciso di non lavarsi i capelli: dopo che hanno finito di girare il pilot una delle cose che subito gli è sembrata sbagliata è che tutti sembravano troppo puliti e curati e infatti la produzione gli chiese subito di lasciarsi crescere i capelli e la barba per sembrare più trasandato e sporco.[13] Firmando il contratto con la HBO ha sottoscritto inoltre l'impegno di non tagliarsi i capelli[11], cosa che non sopporta, e sogna il momento in cui potrà di nuovo tagliarli[10].

In un'intervista alla rivista GQ Kit ha ammesso che Game of Thrones è la sua vita e il suo lavoro, ma porta con sé anche la maledizione di doverne parlare di continuo ad ogni intervista.[14]

Note