Ribellione di Balon Greyjoy

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La Ribellione di Balon Greyjoy è una guerra di secessione che ha luogo nel 289, quando Lord Balon Greyjoy si proclama Re delle Isole di Ferro e dichiara la sua indipendenza dal Trono di Spade.[1]


Cause del conflitto

A seguito della Ribellione di Robert Baratheon e della caduta della dinastia Targaryen, Lord Balon Greyjoy di Pyke si ribella al nuovo sovrano nel tentativo di separare le Isole di Ferro dai Sette Regni[1] e ripristinare l'Antica Via[2].

Descrizione

Nel 289, sei anni dopo l'insediamento sul Trono di Spade di Robert Baratheon, Lord Balon Greyjoy si autoproclama Re delle Isole di Ferro, dando vita a quella che sarà ricordata come la Ribellione di Balon Greyjoy.[3]

Su suggerimento di Euron Greyjoy e al comando di Victarion Greyjoy, entrambi fratelli di Lord Balon, la Flotta di Ferro viene inviata a Lannisport, dove incendia alla fonda l'intera flotta Lannister.[4]

Forti della vittoria conseguita, Balon volge la sua attenzione alla fortezza di Seagard, ma la battaglia ha diverso esito: gli Uomini di Ferro vengono infatti ricacciati[2] e Rodrik Greyjoy, primogenito di Balon, viene ucciso[3] in duello da Lord Jason Mallister[2].

Per sedare la rivolta, gli Stark ed i Baratheon uniscono le loro forze[1] e portano la guerra sul terreno dei Greyjoy sbarcando in forze a Pyke.[2]

Le forze realiste mettono a ferro e fuoco Porto dei Lord, compresa la piazzaforte dei Botley[2], per poi prendere d'assalto la stessa fortezza di Pyke in uno scontro finale.[5] Nel corso della battaglia perde la vita Maron Greyjoy, secondogenito di Balon, schiacciato nel crollo di una delle torri del castello colpita dai proiettili delle macchine d'assedio dell'esercito reale.[2]

Balon Greyjoy è alla fine costretto alla resa a Re Robert Baratheon.[1]

Esito

Malgrado l'atto di ribellione, Balon Greyjoy mantiene la signoria delle Isole di Ferro; tuttavia, per scongiurare nuove rivolte il suo unico figlio maschio superstite, Theon, viene condotto a Grande Inverno come protetto di Lord Eddard Stark.[1]

L'esito amaro della rivolta inasprisce ulteriormente il risentimento degli Uomini di Ferro verso gli abitanti del continente, tanto che alcune usanze dei Sette Regni, come l'adorazione dei Sette Dei, vengono progressivamente ripudiate.[2]

Note