Arya Stark

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 Arya Stark 
Dati personali
289
Arry
Arya faccia di cavallo
Arya dappertutto
Donnola
Nan
Nymeria
Nobile Casa Stark
Apparizioni
A Game of Thrones - A Clash of Kings
Serie TV
Margaret Constance Williams
Sara Labidi
Prima stagione - Seconda stagione

Arya Stark è la terza figlia di Lord Eddard Stark di Grande Inverno e sua moglie Catelyn Tully.[1]


Descrizione fisica

Arya è l'unica tra i figli di Eddard e Catelyn ad aver ereditato dal padre i tratti tipici degli Stark, con il volto allungato, occhi scuri[2] e capelli color castano spento[3], che porta spesso spettinati[4].

È di corporatura magra[3] ed è mancina[5]. Pur non venendo mai definita bella, secondo il padre assomiglia all'avvenente zia Lyanna.[5]

È piuttosto atletica: sa nuotare ed è in grado di correre, saltare, arrampicarsi e divincolarsi con agilità.[6] Per questo è anche piuttosto abile nel muoversi di soppiatto[7] e spostarsi nell'oscurità[8]

Pur essendo di estrazione nobile, non ama vestirsi in modo raffinato. In particolare, durante i suoi allenamenti e le sue esplorazioni indossa un abbigliamento semplice e maschile[9], che a volte spinge la gente a scambiarla per un ragazzino di strada[6].

Durante il viaggio da Approdo del Re verso il Nord ha i capelli tagliati rozzamente corti[10]; il suo aspetto si fa via via più trasandato, con le scarpe ormai inutilizzabili, i vestiti strappati, calli sui piedi e gomiti scorticati[7].

Ad Harrenhal, mentre serve sotto la supervisione di Weese, Arya indossa una tunica di lana grezza e un paio di scarpe sformate.[11] Quando passa al servizio di Roose Bolton, le vengono dati vestiti con lo stemma della sua Nobile Casa.[12]

Possiede una spada chiamata Ago, donatale da Jon Snow e adatta alla sua corporatura.[2]

Descrizione psicologica

Arya è sottoposta all'educazione tipica delle fanciulle nobili, ma si rivela per nulla portata per le arti femminili. Pur detestando ricamare e ritenendo ingiusto essere costretta a farlo, Arya trova umilianti i propri insuccessi e i rimproveri che le vengono rivolti a riguardo. È molto abile nell'equitazione, e grazie alla sua dimestichezza con i numeri è brava nello studio della contabilità domestica.[3] Non bada troppo all'ordine[2] e alla bellezza esteriore, né tantomeno ha paura sporcarsi di fango o di procurarsi lividi.[9] È dotata di una grande capacità di adattamento alle condizioni più dure, arrivando anche a nutrirsi di insetti per sopravvivere.[7]

Arya è una ragazza curiosa e attiva. Ama andare a cavallo ed esplorare luoghi nuovi, anche inospitali e pericolosi, e scoprire piante e animali che non ha mai visto prima.[9] La sua indole ribelle la porta spesso a desiderare le cose che le vengono proibite.[13] Tende a osservare con attenzione l'ambiente che la circonda e a raccogliere in questo modo informazioni utili.[14] Ha una mente portata a intuizioni veloci e un approccio pratico alla vita.[2] È dotata di notevole coraggio[6] e orgoglio, e non ama mostrare pubblicamente le proprie paure e debolezze[10][15], pur essendo consapevole della sua giovane età ed effettiva vulnerabilità[16]. Trova frustranti le situazioni in cui è costretta a fuggire e vorrebbe essere sempre in grado di affrontare i suoi nemici. Il motto insegnatole da Syrio Forel, "la paura uccide più della spada", la aiuta ancora di più a non perdersi d'animo nelle situazioni difficili.[6] Il suo coraggio talvolta sfocia nell'incoscienza e la spinge a comportamenti avventati.[17] Nonostante questo, in altre occasioni si dimostra dotata di astuzia e di capacità di ideare piani in grado di ingannare anche gli adulti.[8]

Ha un carattere testardo, impulsivo e combattivo, che la porta a reagire con forza a situazioni che considera ingiuste o minacciose, manifestando la propria ostilità talvolta anche in modo violento.[9] Sviluppa presto un'antipatia per Joffrey Baratheon[3], che dopo la morte di Mycah si trasforma in vero e proprio odio[5]. Ben presto Arya comincia a covare dentro di sé molto rancore per via dei rovesci di fortuna che si abbattono sulla sua famiglia[5] e impara a diffidare di coloro che non conosce bene[18], arrivando a evitare di stringere nuove amicizie per paura di perdere altre persone care[19]. Le sue tendenze aggressive si fanno più marcate dopo la morte del padre, spingendola a sfogarsi con comportamenti violenti[10]; inizia anche a prendere in considerazione scelte ciniche per aumentare le proprie possibilità di sopravvivenza.[7], e impara a raccogliere informazioni origliando le conversazioni altrui[19]. Al tempo stesso si dimostra capace di slanci di grande generosità e talvolta è addirittura disposta a mettere a repentaglio la propria incolumità per aiutare le persone a cui vuole bene.[15] La spaventosa esperienza nel magazzino sulla riva dell'Occhio degli Dei segna un altro momento cruciale nella trasformazione di Arya, che si ritrova per la prima volta completamente impotente e incapace di ogni minimo gesto di ribellione. È in quell'occasione che la ragazza forma la sua lista dell'odio, che contiene i nomi delle specifiche persone contro cui vorrebbe vendicarsi.[11] Per questi motivi, Arya in seguito resta affascinata dalle abilità di assassino di Jaqen H'ghar in occasione degli omicidi che gli commissiona ad Harrenhal, che le permettono di mettere in pratica alcune vendette e soprattutto riescono a farle riacquistare la fiducia nelle proprie potenzialità. Inizia quindi ad associare la capacità di uccidere alla capacità di reagire alle situazioni critiche.[19]

La sua appartenenza a una casata nobiliare non la frena dal fare amicizia con la gente del più basso ceto sociale e spesso Arya addirittura preferisce la loro compagnia a quella di altri nobili.[9] Nel rapportarsi con gli altri, tende a essere spontanea e diretta, senza badare troppo alla cortesia.[6] Nutre un grande affetto per Jon Snow, che considera vicino come un fratello benché in realtà sia un fratellastro.[3] Le piace scherzare con lui[2] e riesce sempre a farlo sorridere[4]. Quando viene costretta a separarsene sente molto la sua mancanza, sentimenti che estende al resto della famiglia quando nel corso della Guerra dei Cinque Re si ritrova infine da sola.[10] Ha un forte legame con il padre Eddard.[5] Il suo rapporto con la sorella Sansa invece è spesso burrascoso a causa della loro grande diversità di carattere e di interessi. Arya si sente sminuita dal confronto con la sorella maggiore, che la supera in bellezza e in tutte le attività tipicamente femminili, e che viene spesso lodata per questo, mentre Sansa disapprova il comportamento anticonformista di Arya.[3] Tra le due ragazze si verificano quindi frequenti litigi e dissapori.[5] Nonostante questo, dopo che le due sorelle vengono separate dalle vicissitudini della Guerra dei Cinque Re, Arya si ritrova spesso a ripensare a Sansa con nostalgia. [17] Ammira la regina guerriera Nymeria, tanto da dare al suo metalupo lo stesso nome.[3] È molto affezionata alla sua metalupa Nymeria. Prima di essere costretta a cacciarla, ci passa insieme più tempo possibile[3] e anche in seguito continua a ripensare a lei[5]. Durante il viaggio con Yoren verso il Nord, stringe un rapporto di amicizia con Gendry.[17] Tra i due si instaura una sempre maggiore confidenza, con l'alternarsi di piccoli litigi e momenti scherzosi.[7] Dopo i primi dissapori, Arya inizia a sviluppare un legame pure con [[Frittella] e lo aiuta diverse volte nei momenti di difficoltà.[15]

È attratta dall'allenamento con la spada[3] e si dedica con entusiasmo alle lezioni di scherma di Syrio Forel, riuscendo a impararne i rudimenti.[5] Le travagliate vicende che seguono lo scoppio della Guerra dei Cinque Re le offrono alcune occasioni per mettere a frutto tali insegnamenti.[10] Dal giorno in cui riceve Ago in regalo da Jon[2], Arya diventa molto legata alla spada e la considera il suo oggetto più prezioso[14]: stringerne l'elsa la fa sentire più forte, oltre a farle tornare in mente il fratellastro.[18]

È scettica nei confronti delle superstizioni.[15]

Ha l'abitudine di mordersi il labbro inferiore.[20]

Apprezza il gusto della birra.[21]

Resoconto biografico

L'infanzia a Grande Inverno

Tutti storti. I punti del suo ricamo erano un disastro, di nuovo.


Nasce a Grande Inverno nel 289, senza mai conoscere un inverno nel corso della sua infanzia.[1]

In tenera età, un giorno viene presa dal timore di essere una bastarda a causa della propria diversità fisica dagli altri figli legittimi di Eddard e della sua maggiore somiglianza con Jon, ma è proprio quest'ultimo a rassicurarla a riguardo.[3]

All'età di circa sei anni viene portata per la prima volta da suo fratello Robb nelle cripte, insieme a Sansa e a Bran. Quando Jon emerge da una tomba coperto di farina nel tentativo di imitare un fantasma, Arya gli tira un pugno e lo rimprovera per aver messo paura al fratellino, prima di lasciarsi andare tutti alle risate.[18] In seguito tutti loro tornano di frequente a giocare nelle cripte.[22]

Nel 298, all'età di nove anni, riceve in regalo uno dei metalupi trovati nella Foresta del Lupo e se ne innamora subito. Si mette a discutere con i suoi fratelli nelle cucine del castello sui nomi da dare ai cuccioli[23] e sceglie di chiamare il proprio Nymeria[3].

Il giorno dell'arrivo di Re Robert Baratheon a Grande Inverno, i figli legittimi di Lord Eddard sfilano nella Sala Grande insieme a quelli del re, e ad Arya tocca Tommen come compagno. Durante il banchetto che segue, Arya siede ai piedi della piattaforma rialzata insieme ai suoi fratelli e ai principi. In quell'occasione le viene concesso di bere una coppa di vino.[21]

Quando Eddard decide di accettare la proposta di Robert di diventare suo Primo Cavaliere, viene deciso che Arya dovrà trasferirsi ad Approdo del Re insieme a lui e a Sansa[24], ma prima della partenza ha modo di trascorrere altre giornate a Grande Inverno. Una mattina, durante una lezione di ricamo sotto la supervisione di septa Mordane a cui partecipano anche altre fanciulle tra cui Sansa, Jeyne Poole e la Principessa Myrcella, Arya scopre che sua sorella è stata promessa in sposa al Principe Joffrey. Quando septa Mordane le si avvicina criticando pubblicamente il suo ricamo, Arya si sente in imbarazzo e scappa dalla lezione. Assieme a Nymeria si reca sul ponte coperto che si affaccia sul cortile degli addestramenti, dove trova Jon intento a osservare Tommen duellare con Bran. Contenta di vedere il suo amato fratello, Arya resta a parlare con lui, mentre insieme assistono al litigio che si scatena tra Robb e Joffrey. Quando il cortile inizia a svuotarsi Jon si allontana e Arya fa ritorno alla sua stanza per affrontare i rimproveri di Septa Mordane.[3]

Quando Arya finisce di preparare i bagagli per la partenza per Approdo del Re, Mordane la rimprovera dicendo che i vestiti non sono stati piegati adeguatamente e le costringe a restare in camera a rifarli, senza concederle di uscire per gli addii. Arya teme che Jon parta per la Barriera senza che lei riesca a salutarlo, ma poi lo vede entrare nella sua stanza e gli corre incontro abbracciandolo. Il fratellastro le consegna una spada, a cui a cui ha dato il nome di Ago, come regalo d'addio e le raccomanda di allenarsi ogni giorno.[2]

Esplorazioni e tragedie

Era così minuta tra le sue braccia, una ragazzina tutta pelle e ossa. Chi poteva credere che fosse stata in grado di creare tanti e così gravi problemi?


Durante il viaggio lungo la Strada del Re, Arya si allontana spesso dalla carovana reale per dedicarsi alle sue esplorazioni insieme a Nymeria. Fa amicizia con un garzone di macellaio di nome Mycah, col quale inizia a passare le giornate. In una di queste escursioni, urante l'attraversamento dell'Incollatura, Arya si avventura nelle paludi e raccoglie un mazzo di baci velenosi, che ingenuamente dona a suo padre.[9]

Quando la carovana passa vicino al Tridente, Arya decide di andare con Mycah a cercare i rubini caduti dall'armatura di Rhaegar Targaryen nel fiume durante la Battaglia del Tridente, rifiutando l'invito di Sansa a trascorrere il pomeriggio con lei e la regina. Ad un certo punto Arya chiede a Mycah di duellare con dei bastoni di legno e durante il gioco il ragazzo la colpisce alle dita. Proprio in quel momento i due vengono visti da Joffrey e Sansa, a passeggio nelle vicinanze. Il principe umilia il garzone verbalmente poi, incurante delle proteste di Arya, lo minaccia con la sua spada Dente di Leone. Arya allora lo colpisce alla nuca con il bastone di legno, dando a Mycah il tempo di scappare. Ne segue una lotta in cui Joffrey, armato di spada, riesce ad avere la meglio, ma all'improvviso il principe viene attaccato da Nymeria, che permette così anche alla propria padrona di allontanarsi.[9]

Entrambe restano nascoste nel bosco per quattro giorni, fino a quando non vengono ritrovate da Jory Cassel, capitano delle guardie di Eddard.[25] Con l'aiuto di quest'ultimo, Arya lancia delle pietre contro Nymeria fino a cacciarla via, consapevole che se la metalupa tornerà alla carovana con lei verrà uccisa per aver morso il principe.[5]

Arya viene quindi condotta a Darry, castello in cui si è fermato il re con il suo seguito. Lì viene tenuto un processo sull'accaduto, in cui la ragazza espone la propria versione, mentre Joffrey ne racconta una falsata in cui presenta Arya e Mycah come i soli aggressori. Dopo il rifiuto di Sansa di fornire la propria testimonianza, Re Robert decide di liquidare la questione senza conseguenze per nessuno dei due ragazzi, ma accetta la richiesta di Cersei di far giustiziare Lady, la metalupa di Sansa, in quanto animale pericoloso.[25] Più tardi Arya scopre che Mycah è stato ritrovato e ucciso da sandor Clegane, e reagisce chiudendosi per tutto il resto del viaggio in un cupo silenzio. Sansa invece continua a incolpare Arya per la morte della sua metalupa, dicendo che sarebbe dovuta morire Nymeria al posto suo.[26]

Figlia del Primo Cavaliere

Tenne l'animale stretto al petto e girò su sé stessa ridendo mentre gli artigli le graffiavano il davanti del gilè di cuoio. Rapidissima, gli diede un bacio proprio tra gli occhi e arretrò prima che gli artigli sguainati trovassero la sua faccia. Il gatto sputò e soffiò.


Ad Approdo del Re viene assegnata ad Arya una camera nella Torre del Primo Cavaliere.[26] Durante le prime notti passate nel nuovo castello la ragazza fa incubi in cui sogna di perdersi al suo interno e girovagare in mezzo a pareti che grondano sangue mentre la voce di suo padre si perde nell'oscurità.[6] Di giorno invece rimane immersa nel suo stato d'animo di rabbia e tristezza, rancorosa verso tutti coloro che ritiene responsabili della morte di Mycah e delusa dall'indifferenza generale a riguardo.[5]

Un giorno, durante il pranzo, Arya ha un altro scambio di parole ostili con Sansa e poi, non riuscendo più a tollerare la presenza degli altri commensali, abbandona la tavola e corre a rinchiudersi nella sua stanza. Una volta sola, si concede di scoppiare a piangere, si sofferma sull'idea di fuggire dal castello e poi estrae Ago dal baule in cui l'ha tenuto nascosto. Quando Eddard entra nella stanza per parlarle, hanno una conversazione in cui Arya ha finalmente modo di sfogarsi e confidargli di sentirsi lei stessa in colpa per quanto accaduto a Mycah. Eddard la consola, spiegandole poi che per la famiglia sono arrivati tempi duri, in cui bisogna stare uniti ed essere forti. Infine, e pur avendo trovato Ago e disapprovando che sua figlia ne sia entrata segretamente in possesso, le consente di tenere l'arma.[5]

Tre giorni dopo Arya viene condotta nella Sala Piccola, in cui fa conoscenza con syrio Forel, l'insegnante di scherma che Eddard ha ingaggiato per lei. L'uomo inizia subito a istruirla su uno stile schermistico adatto alla sua spada sottile, basato sulla velocità e sui tentativi di infilzare l'avversario con colpi improvvisi.[5] Arya si appassiona presto alle sue lezioni. Oltre all'allenamento con la spada, l'istruttore le affida anche compiti più insoliti, come camminare con una benda sugli occhi o tenersi in equilibrio su una gamba sola.[27]

Durante il banchetto che chiude il Torneo del Primo Cavaliere Arya rivela al padre il nuovo incarico assegnatole da Syrio: andare a caccia di gatti. Eddard è perplesso dalla bizzarria di questi esercizi, ma Arya rifiuta la sua proposta di sostituire l'insegnante braavosiano con uno più ordinario.[27] Inizialmente i tentativi di Arya di acchiappare i gatti della Fortezza Rossa falliscono, ma col passare del tempo Arya fa notevoli progressi, fino a riuscire a prendere persino il vecchio gatto nero, il più sveglio e aggressivo. Durante questa ultima caccia però la ragazza finisce anche per perdersi nel labirintico castello, ritrovandosi a percorrere un passaggio sotterraneo. Mentre cerca una via d'uscita origlia per caso dei complotti segreti tra Illyrio e Varys: non comprende bene il senso del discorso e non riconosce i due uomini, ma intuisce che la vita di suo padre è in pericolo. Una volta uscita dai sotterranei e tornata nella Torre del Primo Cavaliere cerca di mettere al corrente Eddard di quanto ha sentito, ma quello non la prende sul serio per via del carattere confuso del suo racconto. In questa occasione Arya incontra per la prima volta Yoren, un Guardiano della Notte sopraggiunto per un colloquio con il Primo Cavaliere.[6]

Nel frattempo i rapporti tra Casa Lannister e Casa Stark si fanno sempre più tesi e quando Eddard viene riportato al castello privo di sensi dopo lo scontro con Jaime Lannister, Arya e Sansa passano ogni giorno accanto a lui. Arya si chiude di nuovo nel silenzio e Alyn osserva di non aver mai visto un tale furore in una bambina.[28]

Diverso tempo dopo il risveglio del padre, parlando della condanna a morte di Gregor Clegane durante la colazione, le due sorelle finiscono per rievocare gli spiacevoli eventi in riva al Tridente e iniziano a litigare, spingendo Septa Mordane a rimandarle nelle loro camere. Più tardi Eddard annuncia di volerle rispedire a Grande Inverno sulla nave Strega dei Venti[29] per la loro sicurezza, concedendo però ad Arya di portare con sé Syrio Forel[28].

La perdita dell'innocenza

La mano di Arya scivolò sotto la cappa e trovò Ago. Le sue dita si chiusero attorno a essa e strinsero, strinsero con una forza quale mai lei aveva usato per stringere qualsiasi altra cosa. "Dei, vi prego, conservatelo sano e salvo." pregò "Non permettere che facciano del male a mio padre."


Poco prima della partenza Arya ha tempo per un'altra lezione con Syrio, durante la quale il braavosiano le spiega l'importanza dell'osservare attentamente ciò che si ha davanti e fidarsi dei propri sensi prima che del pensiero. La loro conversazione viene interrotta dall'arrivo di Ser Meryn Trant, che comanda ad Arya di venire con lui, senza rivelarle che Eddard è stato fatto arrestare dalla Regina Cersei. Diffidente, Syrio dissuade l'allieva dal seguire il cavaliere e quando quello passa all'uso della forza si interpone per difenderla, dandole il tempo per allontanarsi.[18]

Fuggendo, Arya raggiunge le stalle e si precipita a frugare nel suo baule, intenzionata a prendere alcune cose da portare con sé, tra cui Ago. Nel frattempo entra un giovane stalliere che la afferra, intenzionato a consegnarla alla regina; d'istinto Arya lo infilza con la propria spada, uccidendolo. Poi ritrova il passaggio sotterraneo che aveva esplorato durante la caccia al gatto nero, ed esce dalla Fortezza Rossa attraverso le fogne.[18]

Nel frattempo suo fratello Robb giunge con il suo esercito nelle Terre dei Fiumi per affrontare i Lannister. Per convincere Lord Walder Frey a permettere ai suoi uomini di attraversare il fiume sovrastato dalle Torri Gemelle, tra le condizioni che deve accettare in cambio c’è un patto matrimoniale tra Arya ed Elmar Frey, il figlio più giovane di Lord Walder.[30]

Arya intanto vive diversi giorni nei bassifondi di Approdo del Re, intimorita sia dall'idea di tornare al castello che dalla sorveglianza della Guardia Cittadina presso le porte della città. La prima notte passata all'aperto viene derubata di tutte le sue cose, ad eccezione della spada da addestramento e Ago. Si sfama catturando piccioni, adattandosi a mangiarli crudi prima di scoprire dei calderoni dove poterli cucinare nel Fondo delle Pulci. Cerca di fare amicizia con altri bambini, ma incontra solo diffidenza e ostilità. Quando una ragazza più grande la aggredisce nel tentativo di sottrarle le scarpe, Arya si difende colpendola con la spada di legno. Un giorno, dimenticandosi gli insegnamenti di suo padre sull'immoralità del furto, è sul punto di rubare un dolce a un venditore, ma è dissuasa dalla presenza delle Cappe Dorate nelle vicinanze.[14]

Quello stesso giorno Eddard è chiamato a confessare pubblicamente il proprio tradimento nella piazza del Grande Tempio di Baelor, che Arya raggiunge insieme al resto del popolo radunatosi per l'evento. La ragazza assiste quindi alla confessione e all'umiliazione del padre, per poi sentire Re Joffrey pronunciarne la condanna a morte malgrado le richieste di clemenza. Arya si getta in mezzo alla folla nel disperato tentativo di raggiungere il pulpito su cui sta per avvenire l'esecuzione ma viene afferrata da Yoren, che la riconosce nonostante l'aspetto trasandato e gli abiti maschili, e la obbliga a distogliere lo sguardo dalla scena.[14] In seguito il confratello le taglia i capelli e le spiega di aver intenzione di riportarla a Grande Inverno nel suo viaggio di ritorno alla Barriera insieme alle nuove reclute. Dopo averla avvertita che gran parte della comitiva è composta da criminali, le raccomanda di nascondere la propria identità, fingendo di essere un ragazzino di nome "Arry". Grazie a questo travestimento la ragazza riesce a uscire indisturbata da Approdo del Re.[10]

Il duro viaggio verso il Nord

Andavano a sud, verso la città, verso Approdo del Re. Solo uno su cento aveva una parola per Yoren e la sua carovana in viaggio verso nord. Arya si domandò perché nessuno seguisse la loro stessa direzione."


Nel corso del viaggio per la Strada del Re insieme al gruppo di Yoren Arya si mantiene il più possibile taciturna, piangendo ogni notte per la morte del padre. Viene però ben presto presa di mira da due giovani orfani, Lommy e Frittella, che iniziano a deriderla e a provocarla. Un giorno i due ragazzi concentrano la loro attenzione su Ago, intimandole con prepotenza di consegnargliela. Quando Frittella le si avvicina minacciandola e cercando di prendere la spada, Arya lo colpisce con il bastone di legno. Nella lotta che ne segue ha la meglio grazie alle abilità apprese da Syrio Forel, ma anche dopo la resa di Frittella continua a percuoterlo furiosamente, sfogandosi per quanto recentemente patito. Viene fermata da Yoren, che la punisce e le ricorda che i due ragazzini non sono responsabili della morte di suo padre.[10]

Proseguendo nel viaggio il gruppo incontra una gran quantità di profughi diretti dalla parte opposta alla loro, in fuga dalla guerra. Una sera si fermano ad una locanda, dove Arya ha modo di ascoltare le discussioni sulla discesa in guerra di suo fratello Robb e su una metalupa che si aggira nei boschi delle Terre dei Fiumi e che la ragazza associa subito a Nymeria. Fuori dalla locanda fa conoscenza con tre criminali del gruppo di reclute, ritenuti talmente pericolosi da essere tenuti incatenati al carro: uno di loro, Jaqen H'ghar, le si presenta in maniera amichevole, mentre gli altri due, Rorge e Mordente, si mostrano ben più minacciosi. Quando Arya inizia a sfidarli, arriva Gendry, che la rimprovera per la sua imprudenza. Poco dopo, vedendo sopraggiungere all'improvviso alcune Cappe Dorate, la ragazza corre a nascondersi persuadendo l’amico ad imitarla. Ascoltano la conversazione tra gli armigeri e Yoren, che nonostante le richieste a nome della regina non intende consegnare nessuna delle sue reclute. Non volendo che gli altri membri del gruppo si sacrifichino per proteggerla, Arya decide di uscire allo scoperto, ma con sua sorpresa le Cappe Dorate dichiarano di essere in realtà in cerca di Gendry. Alla fine i soldati si allontanano, dissuasi dalla superiorità numerica delle reclute, ma promettono di tornare con i rinforzi, fatto che convince Yoren a rimettersi in viaggio al più presto.[17]

Il rischio di essere raggiunti dalle Cappe Dorate spinge Yoren a far deviare il percorso del gruppo dalla Strada del Re, in direzione dell’Occhio degli Dei. Nel frattempo le provviste di esauriscono e quindi le varie reclute, tra cui Arya, sono costrette a ricorrere a vari espedienti per cercare cibo. [16]

Proseguendo, il gruppo assiste alle prima devastazioni della Guerra dei Cinque Re nelle Terre dei Fiumi. Un giorno giungono ad un villaggio completamente bruciato, dove come unici sopravvissuti trovano una donna, che muore poco dopo per le ferite, ed una bambina piccola, che chiamano Donnola e che portano con loro. L’esperienza turba Arya, ma le offre anche l’occasione di riconciliarsi con Frittella, che le confessa di condividere le sue stesse paure.[16]

Quella stessa sera, dopo che il gruppo si è accampato per la notte, Arya si allontana dall’accampamento per espletare i suoi bisogni e nel mentre viene sorpresa da un branco di lupi. Tuttavia, con suo stupore, dopo averla vista gli animali si allontanano lasciandola indenne. Al suo ritorno all’accampamento, la ragazza ha una conversazione con Yoren, che le confessa i suoi timori per la pericolosa situazione nelle Terre dei Fiumi.[16]

La situazione precipita

"La paura uccide più della spada," continuava a ripetere Arya dentro di sé, ma ciò non bastava a dissiparla, perché adesso la paura faceva parte di ogni singolo istante del suo tempo, come il pane raffermo, come le vesciche ai piedi dopo aver marciato tutto il giorno lungo la strada piena di crepe e di pietre.


Alcuni giorni dopo le reclute giungono ad un villaggio abbandonato sulla costa sud dell'Occhio degli Dei, dove Yoren decide di cercare una barca con cui arrivare alla riva settentrionale del lago La ricerca di un'imbarcazione si rivela infruttuosa, e dato l'imminente calare della sera, Yoren decide che dovranno passare la notte nel fortino del villaggio. Arya è titubante a riguardo, facendogli notare che probabilmente gli abitanti sono scappati da un qualche pericolo, ma il confratello è convinto che la neutralità dei Guardiani della Notte li proteggerà da ogni aggressione. Una volta dentro il fortino, Frittella si approccia di nuovo a lei interrogandola sulla provenienze di Ago, ma la ragazza lo manda via con una battuta minacciosa, preferendo non rivelargli troppe informazioni su di sé.[15]

Nel cuore della notte il villaggio viene invaso dai soldati Lannister sotto il comando di Ser Amory Lorch. Quando Yoren dichiara la loro appartenenza ai Guardiani della Notte gli armigeri si mostrano scettici e chiedono di aprire l'edificio per permettere loro di verificare di persona. Dato che il confratello in nero, diffidente, risponde con un rifiuto, Ser Amory Lorch li dichiara traditori di Re Joffrey e comanda di attaccare il fortino per ucciderli. Scoppia quindi un combattimento in cui le reclute si impegnano in una disperata difesa; Arya si ritrova prima di tutto a incoraggiare Frittella, preso da uno smarrimento iniziale. Quando i soldati nemici iniziano ad arrampicarsi sulle mura, i due ragazzi con l’aiuto di Gendry li respingono dall’alto facendoli precipitare. Tuttavia gli attaccanti si rivelano troppo numerosi e riescono a penetrare nel fortino, quindi Yoren dice ai ragazzi di fuggire attraverso un passaggio sotterraneo che, dalla stalla, conduce direttamente sulla riva dell’Occhio degli Dei. Mentre attorno imperversano combattimenti e uccisioni, Arya si trattiene nel tentativo di soccorrere Donnola, proseguendo solo quando Gendry interviene per aiutarla a portarla via. Giunta nella stalla ormai incendiata dai soldati, la ragazza vede i tre criminali incatenati al carro e cede alle richieste di Jaqen H'ghar, aiutandoli a liberarsi. Solo allora si tuffa nel passaggio, sfuggendo alla distruzione del fortino.[15]

Successivamente Arya e Gendry tornano al forte, bruciato e colmo di cadaveri. Arya rifiuta di andarsene fin quando non trovano il corpo di Yoren, che alla fine seppelliscono. Nella torre del lord si riuniscono a Cutjack, Kurz e Tarber, che si sono salvati in quanto i soldati non sono riusciti a raggiungerli. Insieme a loro fanno quindi ritorno da Frittella, Lommy e Donnola, gli unici altri superstiti alla strage.[7]

Proseguendo l’esplorazione nei dintorni dell’Occhio degli Dei, le reclute sopravvissute trovano solo altri villaggi incendiati. Nel frattempo le condizioni di Kurz, ferito in battaglia, si fanno sempre più critiche, portandolo infine alla morte. A quel punto Cutjack e Tarber si impossessano dei suoi beni e abbandonano il resto del gruppo. Rimasti soli, i ragazzi hanno difficoltà a trovare cibo e sono costretti a nutrirsi di ghiande e insetti. Anche Lommy è rimasto ferito in combattimento e per questo non riesce nemmeno a camminare.[7]

Un giorno Arya, salendo su un albero, intravede in lontananza un villaggio apparentemente popolato. Mentre Lommy e Frittella vorrebbero presentarsi agli abitanti per chiedere cibo, Arya e Gendry sono più prudenti e preferiscono prima ispezionare il luogo. I due si recano quindi insieme in esplorazione. Lungo la strada Gendry considera l’idea di abbandonare gli altri ragazzi, con parere contrario di Arya, e poi le rivela di aver capito il suo vero sesso. Questa notizia sconvolge la ragazza, che inizia a temere per la sua incolumità, ma alla fine viene convinta da Gendry a rivelargli la sua identità con la promessa di mantenerla segreta. Giunti nei pressi del villaggio, i due si dividono. Dopo essersi avvicinata di nascosto Arya nota alcuni cadaveri appesi alle forche, e poi vede alcuni armigeri condurre Gendry nell’edificio e rinchiuderlo dentro insieme ad altri prigionieri. Arya torna dalle altre reclute e convince Frittella a recarsi con lei al villaggio per aiutarle a liberarlo. Il compagno tuttavia ben presto finisce per farli scoprire entrambi. Catturata, Arya cerca invano di ribellarsi, ma alla fine si ritrova costretta e cedere, scoprendo inoltre che gli armigeri non sono altri che Ser Gregor Clegane e i suoi uomini.[7] Uno di essi, di nome Polliver, si impossessa di Ago.[11]

I ragazzi vengono detenuti nel magazzino per otto giorni insieme ad altri civili delle Terre dei Fiumi catturati. Oltre a sottoporre i prigionieri a svariati maltrattamenti, ogni giorno Ser Gregor Clegane sceglie in modo totalmente arbitrario uno di loro per l’interrogatorio, condotto da Messer Sottile tramite terribili torture davanti agli occhi degli altri malcapitati. Nessuno sopravvive alle sevizie, a prescindere dalle confessioni fatte, e non c’è nulla che una vittima possa fare per evitare di essere prescelta. Pur restando in vita insieme a Gendry e Frittella, Arya rimane profondamente segnata da quell’esperienza.[11]

Trascorsi quei giorni, i soldati ordinano ai prigionieri di mettersi in marcia in direzione di Harrenhal, sottoponendoli nel corso del viaggio a stupri, uccisioni e altri soprusi. Nel frattempo Arya inizia a covare un forte rancore verso gli aguzzini e verso gli altri responsabili delle sue disgrazie, formando una vera e proprio lista, da ripassare ogni sera prima di addormentarsi, delle persone che vorrebbe un giorno uccidere. Tra i nomi elencati, oltre a quelli di Ser Gregor e dei suoi uomini, ci sono Cersei Lannister, Joffrey Baratheon, Sandor Clegane, Ilyn Payne, Meryn Trant. Inoltre durante il viaggio, non avendo più modo di allontanarsi dal gruppo per fare i propri bisogni, Arya si ritrova costretta a rivelare a tutti il suo sesso.[11]

Lo spettro di Harrenhal

Arya aveva le dita appiccicose, l'odore dal sangue rendeva nervosa la sua cavalla. "Non importa," pensò. montando in sella. "Questa pioggia ripulirà tutto."


I prigionieri giungono infine ad Harrenhal, in quel periodo sotto il controllo di Lord Tywin Lannister. Arya e gli altri vengono fatti lavare ed esaminare dalle servitrici Amabel e Harra, a cui la ragazza dichiara di chiamarsi “Donnola”, e che a causa del suo atteggiamento di sfida decidono di mandarla a lavorare sotto il comando di Weese.[11] Le viene quindi assegnato un alloggio nella Torre dei Lamenti.[19]

Lavorando sotto Weese, Arya ha cibo a sufficienza e la possibilità di lavarsi, e riesce inoltre ad avere sporadici incontri con Gendry e Frittella. La ragazza tuttavia si ritrova a subire il duro trattamento del supervisore, che si rivela particolarmente crudele, pronto a picchiarla anche solo per un’espressione del viso ostile. Tale comportamento la spinge ad aggiungerlo alla propria lista dell’odio. Nello svolgere i propri incarichi, Arya riesce anche ad origliare numerose dicerie, apprendendo così notizie sugli sviluppi della Guerra dei Cinque Re e sulla presunta immortalità di Beric Dondarrion.[19]

Un giorno Arya vede i soldati di Ser Amory Lorch tornare da altre razzie e scopre che i tre criminali che ha salvato dall’incendio nel fortino, Rorge, Mordente e Jaqen H'ghar, si sono uniti a loro, arrabbiandosi per la loro scelta. Tuttavia la notte seguente viene svegliata da una visita di Jaqen stesso, che si offre di ripagare l’aiuto da lei prestato portando a termine l’omicidio di tre diverse persone da lei scelte. Non riuscendo a persuaderlo ad aiutarla a scappare a Delta delle Acque, Arya decide di sfruttare l’offerta e inizia a riflettere sui possibili bersagli, ripensando anche alla sua lista e prendendo in considerazione soprattutto gli uomini più facilmente alla portata dell’assassino. Pochi giorni dopo origlia una conversazione tra gli uomini di ser Gregor Clegane in cui Chiswyck racconta di uno stupro di gruppo da loro compiuto in una locanda. Indignata per il racconto, Arya decide di fare il nome di quest’ultimo a Jaqen H'ghar, e dopo pochi giorni apprende della morte del bersaglio in seguito a una misteriosa caduta dalle mura del castello. Capendo che non si è trattato di un incidente, la ragazza è rassicurata riguardo al rispetto della promessa dell'assassino e prova soddisfazione per il potere che questi le ha concesso.[19]

Durante i preparativi per la partenza per la guerra dell’esercito di Tywin Lannister, Arya si ritrova a svolgere numerosi incarichi in giro per il castello e talvolta persino al di fuori. Ha la tentazione di approfittarne per tentare una fuga, ma è terrorizzata dalle minacce di Weese. Durante uno di questi compiti ha modo di parlare con Gendry, che le rivela di aver tutelato il segreto sulla sua identità di fronte ad alcuni sospetti di Frittella, ma poco dopo si imbatte in Weese che la insulta e la percuote per il suo ritardo nello svolgere la mansione. Amareggiata per l’ennesimo maltrattamento, Arya va in cerca di Jaqen, per poi segnalargli il nome del supervisore come prossimo bersaglio. Quella sera Weese la umilia di nuovo, ma la mattina seguente si ritrova vittima di una mortale aggressione da parte del suo stesso cane. Arya, vedendo partire per la guerra Lord Tywin e Ser Gregor Clegane, si pente di non averli scelti come un bersagli, rendendosi conto che sarebbe stato preferibile scegliere personaggi politicamente più rilevanti.[31] Rimane al tempo stesso colpita dalle straordinarie capacità di assassino di Jaqen per il modo in cui è riuscito a svolgere l’incarico senza sollevare sospetti. Nel frattempo, in seguito alla due morti insolite, nel castello circolano sempre di più dicerie su un nefasto influsso degli spettri.[8]

Dopo la morte di Weese, il suo ruolo di supervisore viene assunto da Occhio Moscio, che si dimostra molto meno severo, e questo permette ad Arya di girare più liberamente per il castello. Una notte le ragazza vede i Bravi Camerati rientrare ad Harrenhal portando in catene numerosi prigionieri del Nord e raccontando di aver avuto uno scontro con le truppe di Roose Bolton. Corre quindi subito da Gendry nella fucina e gli chiede aiuto per liberarli, ma il giovane fabbro le fa notare che loro due non riuscirebbero mai ad avere la meglio sulle guardie e poi, irritandola ulteriormente, ironizza sulla loro differenza di ceto sociale.[8]

Arya si reca allora nel Parco degli Dei, dove incontra di nuovo Jaqen H'ghar, venuto a chiederle del terzo e ultimo bersaglio. Arya vorrebbe sfruttare le sue abilità per liberare i prigionieri, ma l’assassino, coerentemente con la promessa fatta, rifiuta di uccidere più di una guardia. Per persuaderlo la ragazza gli tende allora un tranello: nomina Jaqen stesso come bersaglio, minacciando di costringerlo ai suicidio e promettendogli di ritirare il suo nome se la aiuterà nella liberazione dei prigionieri. L’uomo allora accetta malvolentieri e chiede la sua collaborazione. Nelle cucine, Arya ordina la preparazione di un brodo caldo. Poco dopo sopraggiungono Jaqen, Rorge e [[Mordente], che trasportano i pentoloni con il brodo nelle prigioni e li utilizzano per ustionare e poi uccidere le guardie. Quando i prigionieri del Nord vengono liberati, insieme ai Bravi Camerati intraprendono una battaglia per la presa del castello contro gli uomini Lannister. Una volta rimasto di nuovo solo con Arya, Jaqen le spiega che i Bravi Camerati hanno tradito i Lannister alleandosi con Roose Bolton. Annuncia poi di dover lasciare Harrenhal, ma prima di farlo si passa una mano sul volto cambiando completamente aspetto. Vedendo Arya stupita e attratta da questo straordinario potere, Jaqen le dona una misteriosa moneta, dicendole di presentarla ad un qualsiasi abitante di Braavos pronunciando le parole “Valar Morghulis” se mai volesse apprendere le sue abilità.[8]

Pochi giorni dopo Roose Bolton giunge ad Harrenhal, ormai sotto il controllo della fazione del Nord. Arya tuttavia non si fida a rivelargli la propria identità e si presenta con il nome di “Nymeria”, con il diminutivo “Nan”. Data la sua partecipazione nella presa del castello, Roose Bolton decide di ricompensarla rendendola sua coppiera personale.[8]

Servendo Roose Bolton, Arya si trova a fare la conoscenza del suo scudiero Elmar Frey, promesso sposo di Arya stessa a sua insaputa. Il governo di Harrenhal da parte del Lord di Forte Terrore si dimostra spietato almeno quanto quello di Tywin Lannister, con condanne a morte e stupri di svariati membri della servitù. Inoltre i Bravi Camerati acquisiscono una posizione di maggior rilievo e la loro crudeltà viene sempre più a galla. Questi fatti attirano verso Arya l’ostilità di svariati abitanti per la sua collaborazione; la ragazza stessa, pur avendo ora mansioni più leggere, non è contenta della situazione e teme i Bravi Camerati. Un giorno viene fermata da Amabel, che la minaccia di terribili conseguenze una volta che Roose Bolton lascerà il castello.[12]

Quello stesso giorno Arya si ritrova ad ascoltare il consiglio di guerra di Roose Bolton mentre lo assiste nel salasso. Apprende così della sconfitta di Stannis Baratheon nella Battaglia delle Acque Nere e del peggioramento della situazione militare di Robb Stark con la perdita di Grande Inverno. Viene inoltre duramente colpita dalla notizia della presunta morte dei suoi fratelli Bran e Rickon, faticando a mascherare in pubblico il proprio sconforto. Ha modo di sfogarsi solo quando rimane da sola nella stanza con il compito di fare ordine. Quando giunge la sera Arya serve la cena a Roose Bolton e ne approfitta per chiedergli se, una volta lasciato Harrenhal, ha intenzione di portarla con sé al Nord. Il Lord di Forte Terrore le spiega di volerla invece affidare ai Bravi Camerati, che governeranno il castello dopo di lui, minacciandola di farle strappare la lingua se parlerà ancora senza essere interpellata. [12]

Quella notte Arya a decide di tentare la fuga. Prima di tutto si reca nelle fucine, dove facendo leva sulla reputazione dei Bravi Camerati convince Gendry a fuggire insieme a lei e a persuadere a sua volta Frittella a seguirli. Poi torna di nascosto negli appartamenti di Roose Bolton, prendendo dal tavolo il suo pugnale e una mappa delle Terre dei Fiumi, e passa nelle stalle a prendere tre cavalli. Una volta che i tre ragazzi si ritrovano nei pressi dell’uscita posteriore, Arya va avanti ad affrontare l’unico soldato di guardia, che distrae con un diversivo per poi ucciderlo tagliandogli la gola. In questo modo i tre possono finalmente fuggire dal castello.[12]

Famiglia e genealogia

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