Gerold Hightower: differenze tra le versioni

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Nel [[281]] partecipa al [[Torneo di Harrenhal]], durante il quale assiste all'investitura del giovane [[Jaime Lannister]] come cavaliere della [[Guardia Reale]], drappeggiandogli sulle spalle la cappa bianca al termine del giuramento.<ref name="AGOT58">[[AGOT58]]</ref>
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== Note ==
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Versione delle 15:32, 22 lug 2014

Gerold Hightower
Dati personali
283
Ser
Lord Comandante della Guardia Reale
Nobile Casa Hightower
Guardia Reale

Ser Gerold Hightower, detto il Toro Bianco,[1] è il Lord Comandante della Guardia Reale durante il regno di Re Aerys II.[2]

Descrizione fisica

Durante la Ribellione di Robert Baratheon Ser Gerold è un uomo ormai anziano, ma dallo sguardo ancora fiero e minaccioso.[2]

Descrizione psicologica

È un uomo fedele e valoroso, molto abile in combattimento[2]

Resoconto biografico

Ser Gerold ricopre l’incarico di Lord Comandante della Guardia Reale dalla metà del terzo secolo.[3]

Nel 281 partecipa al Torneo di Harrenhal, durante il quale assiste all'investitura del giovane Jaime Lannister come cavaliere della Guardia Reale, drappeggiandogli sulle spalle la cappa bianca al termine del giuramento.[4]

Nel 283, durante la Ribellione di Robert Baratheon, assieme a Ser Oswell Whent e Ser Arthur Dayne, Ser Gerold viene incaricato dal Principe Rhaegar Targaryen di assicurare la protezione della Torre della Gioia, dove è ospitata Lyanna Stark. Quando Lord Eddard Stark e i suoi sei compagni giungono sul posto, rifiuta di accettare la proposta di resa avanzata da Lord Eddard, anche dopo aver ricevuto la notizia della morte di Aerys II e della caduta della dinastia dei Targaryen, replicando con orgoglio che i cavalieri della Guardia Reale non si inginocchiano, non si arrendono e non fuggono dinnanzi a nessuno. Rimane ucciso nel combattimento che si scatena subito dopo e il suo corpo viene sepolto assieme a quelli degli altri caduti presso la Torre della Gioia, sotto un tumulo eretto da Lord Eddard e Lord Reed, gli unici due sopravvissuti allo scontro, utilizzando le pietre dell’edificio.[4]

Note