Macchia

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Macchia è un giullare originario di Volantis, in servizio a Capo Tempesta e poi a Roccia del Drago sul finire del terzo secolo dalla Conquista.[1]

Macchia
Apparizioni
A Clash of Kings


Descrizione fisica

Macchia ha la pelle tatuata, dal collo alla fronte, a scacchi alternati rossi e verdi.[2]

Ha una corporatura flaccida e obesa. I danni cerebrali a seguito del naufragio lo lasciano soggetto a contrazioni e tremori, a causa dei quali si muove facendo dei goffi saltelli con un incedere un po’ sbilenco.[2]

Indossa un finto elmo ricavato da un vecchio secchio di latta, con applicate delle corna di cervo adornate da campanelle.[2]

Descrizione psicologica

Prima di essere vittima del naufragio, Macchia è un giullare estremamente arguto e agile, in grado di esibirsi come giocoliere, formulare indovinelli ed eseguire giochi di prestigio. È inoltre dotato di una bella voce e capace di cantare in quattro lingue diverse.[2] Dopo il naufragio, Macchia perde la ragione e dimentica tutte le proprie abilità. Continua a prestare servizio come giullare, ma senza riuscire a divertire nessuno eccetto Shireen Baratheon. È solito cantare versi strani e incoerenti, talvolta inquietanti[2], che paiono avere valenza profetica[3][4].

Resoconto biografico

Durante la sua giovinezza, Macchia serve come schiavo a Volantis.[2]

Quando Lord Steffon Baratheon visita la città nel 278, viene colpito dalle sue capacità e compra la sua libertà per portarlo con sé a Capo Tempesta. Tuttavia, durante il tragitto, la sua nave Orgoglio dei Venti viene colpita da una violenta bufera nel Golfo dei Naufragi, a poca distanza dalla destinazione. Macchia viene riportato a riva dalle onde il terzo giorno dopo il naufragio e ritrovato tra i cadaveri dal Maestro Cressen, che vedendolo privo di coscienza lo ritiene morto; quando però Jommy lo afferra per le caviglie per trascinarlo verso il carro delle sepolture, Macchia riprende conoscenza tossendo acqua. Il giullare risulta così essere l'unico sopravvissuto al naufragio, riportando però gravi conseguenze cerebrali. Vedendo il triste stato in cui è ridotto, il castellano Ser Harbert propone di porre fine alla sua esistenza, ma Cressen insiste per lasciarlo vivere, e così Macchia rimane alla corte della Casa Baratheon.[2]

Dopo la guerra che porta Robert Baratheon sul trono, Stannis viene nominato Lord di Roccia del Drago; Macchia segue quindi la corte del suo signore nella sua nuova dimora.[2]

Dopo la nascita della figlia di Stannis Baratheon, Shireen, Macchia diventa il giullare della bambina e inizia a tenerle sempre compagnia.[2]

Nel 299, quando a Roccia del Drago arriva un corvo bianco per annunciare l’inizio dell'autunno, accompagna Shireen nella sua visita a Cressen per vedere l'uccello. Mentre i due conversano, Macchia resta con loro cantando ogni tanto dei versi bizzarri. Quando canta un passaggio su delle ombre danzanti, la bambina si spaventa e gli chiede di smettere.[2]

Quella stessa sera, Macchia partecipa al banchetto indetto da Stannis nella Sala Grande. All'ingresso di Cressen nella sala, il giullare non si accorge del suo arrivo e per sbaglio lo urta, facendolo cadere e scatenando le risate dei presenti. La sacerdotessa rossa Melisandre deride poi il maestro per il suo scetticismo sul culto di R'hllor e, sentendo Macchia cantare di nuovo i versi sulle ombre, commenta ironicamente che il giullare è più saggio di lui, posizionando il copricapo di latta sulla testa dell'anziano sapiente. Poco dopo, quando seduto al tavolo Cressen sminuisce di nuovo i poteri di R'hllor, Lady Selyse e Stannis Baratheon ordinano a Macchia di fargli indossare di nuovo il suo copricapo.[2]

In seguito, mentre Melisandre celebra il rituale del rogo delle statue dei Sette Dei e dell’estrazione di Portatrice di Luce, Macchia canta un altro dei suoi misteriosi versi.[5]

Note