Sansa Stark

Da La Barriera Wiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
La versione stampabile non è più supportata e potrebbe contenere errori di resa. Aggiorna i preferiti del tuo browser e usa semmai la funzione ordinaria di stampa del tuo browser.
 Sansa Stark 
Sansa Stark by Michele Moratti©
Dati personali
286
Nobile Casa Stark
Apparizioni
A Game of Thrones - A Clash of Kings
Serie TV
Sophie Turner
Giulia Tarquini
Prima stagione - Seconda stagione

Sansa Stark è la secondogenita di Lord Eddard Stark di Grande Inverno e sua moglie Catelyn Tully.[1]


Descrizione fisica

Sansa è una ragazza molto attraente, con zigomi alti[2], gli occhi azzurri tipici dei Tully[3] e lunghi capelli ramati[2] folti e vaporosi[4], che porta sempre ben pettinati.[2] Assomiglia moltissimo a sua madre Catelyn da giovane[5], a parte il colore più chiaro dei capelli.[4]

Ha mani precise e delicate e la sua voce è dolce e melodiosa.[2]

Indossa sempre abiti belli ed eleganti.[2]

Descrizione psicologica

Fin da bambina Sansa viene istruita nelle arti femminili, dove si dimostra molto capace: sa ricamare, danzare e cantare, scrivere poesie e vestirsi con gusto, suonare l'arpa e le campane tubolari.[2] Inoltre conosce bene gli stemmi nobiliari[6] e sa leggere e scrivere molto meglio di tutti i suoi fratelli[5], ma non riesce bene nell'amministrazione della casa[2] e nei conti.[5] Non ama inoltre cavalcare, disciplina nella quale non è molto abile.[7]

È educata[2], obbediente[5] e rispettosa delle regole; attribuisce grande importanza all'etichetta, alla cortesia e in ogni occasione cerca sempre di comportarsi come farebbe una vera lady. Per via di queste qualità viene spesso lodata dalla sua istitutrice, Septa Mordane[2], di cui cerca spesso l'approvazione.[8] Diviene tuttavia testarda quando si parla di Lady, alla quale è molto affezionata[7]; dopo la morte della metalupa continua a pensarla, sognarla e immaginarla.[9]

Ama molto le ballate e i loro protagonisti[7], per lei sono un conforto e una forma di evasione.[5] Romantica e sognatrice, si fa spesso trasportare dalla passione per le storie di amori e cavalieri, tanto da ricollegare quanto le capita ad episodi leggendari[7] e da considerarli fonte di verità.[9] Solo dopo la morte del padre vede i suoi sogni infrangersi e inizia a capire che il suo mondo fatto di nobili cavalieri e dame era solo un'illusione.[10]

Pur essendo facilmente impressionabile, nei momenti difficili mostra un carattere forte e dotato di autocontrollo[10][11]; è inoltre capace di compiere azioni coraggiose[12] e di offrire conforto a chi è in difficoltà.[5][13]

Preferisce la religione dei Sette Dei di sua madre, maggiormente sfarzosa, a quella degli Antichi Dei di suo padre; anche se riconosce che i Parchi degli Dei sono pervasi da un certo fascino e potere.[14]

È particolarmente golosa di dolci al limone.[8]

Ha un rapporto difficile con la sorella Arya a causa delle grandi diversità di carattere e di punti di vista. Sansa non riesce a capirla, ne disapprova il comportamento ribelle, le scelte e i gusti, e teme di esserne messa in imbarazzo e danneggiata. La vorrebbe infatti più dolce, femminile e composta. Per questo motivo disapprova l'eccessiva morbidezza del padre di fronte ai comportamenti inopportuni della sorella. Inoltre, a differenza di Arya, Sansa è conscia del suo rango e attribuisce grande importanza alle classi sociali: si dimostra restia ad entrare in confidenza con i popolani[7] e ci tiene a puntualizzare che Jon Snow è solamente un fratellastro, essendo consapevole di ciò che significa il suo essere un bastardo.[15]

Sente di essere innamorata di Joffrey anche senza conoscerlo, ritenendo che corrisponda esattamente al suo ideale di principe, e idealizza la Regina Cersei[7], nonostante la ritenga colpevole della morte di Lady[8], considerandola un vero e proprio modello di educazione e cortesia[9]. L'amore per Joffrey si trasforma in odio dopo che questi fa uccidere suo padre, così come cessa di ammirare Cersei dopo che la regina tradisce la sua fiducia, soffrendo quando scopre che questa la ritiene stupida.[10] È spaventata da Sandor Clegane, ma dopo aver sentito la sua storia inizia a provare compassione per lui.[8] Pur continuando ad essere turbata dal suo volto bruciato, col tempo finisce per provare nei suoi confronti dei sentimenti contrastanti: da una parte gli è grata per il suo aiuto e protezione, ma dall'altra detesta il suo atteggiamento brutale e pieno d'odio e non accetta il suo cinismo.[16] Si trova a disagio di fronte a Ditocorto[8] per il modo in cui questi la guarda, che la fa sentire nuda.[5] Ritiene Tyrion Lannister l'uomo più brutto che abbia mai visto[12] ma riconosce che, benché sia un Lannister, è tra le poche persone che l’hanno aiutata.[17] Considera Dontos Hollard un ubriacone sciocco e inutile, ma innocuo.[12] Dopo che l'uomo si offre di aiutarla a fuggire inizia a nutrire fiducia in lui[14], pur dubitando a volte della sue effettive capacità.[16]

Resoconto biografico

L'infanzia a Grande Inverno

"I suoi ricami sono deliziosi quanto lei," aveva detto una volta Septa Mordane alla lady loro madre.


Sansa nasce a Grande Inverno nel 286.[2]

Già a tre anni si comporta come una lady[4]; confusa dalle grandi differenze di aspetto e carattere tra lei e Arya, chiede alla madre se questa sia davvero sua sorella venendo rassicurata a riguardo[7]. Un giorno apprende che Jon non è per lei un vero e proprio fratello e dal quel momento inizia a puntualizzare sempre che è il suo "fratellastro".[15] È lei ad insegnargli che quando una donna rivela il suo nome è cortesia dire che è un bel nome.[18]

A circa otto anni viene condotta da Robb, insieme ad Arya e Bran, nelle cripte di Grande Inverno, dove si trovano le tombe dei loro antenati. Robb inizia a parlare di fantasmi e poco dopo Jon esce da una tomba coperto di farina per spaventarli. Sansa scappa urlando verso le scale, ma dopo quell'episodio tutti insieme tornano spesso a giocare nelle cripte.[19]

Nel 298 riceve in regalo uno dei metalupi trovati nella Foresta del Lupo e reagisce incuriosita e ben disposta; discute con i fratelli nelle cucine per decidere i nomi da assegnare ai cuccioli[20] e sceglie di chiamare il proprio Lady.[2]

Poco tempo dopo Re Robert, giunto in visita a Grande Inverno, nomina Eddard Stark suo Primo Cavaliere e propone di unire le casate Baratheon e Stark tramite il matrimonio tra Sansa e il suo primogenito ed erede Joffrey.[21] Quella sera Sansa partecipa al banchetto in onore del re e sfila felice fino alla piattaforma rialzata al braccio di Joffrey. Mangia seduta vicino a lui[2] e per l'occasione beve un bicchiere di vino su concessione del padre.[22]

Alcuni giorni dopo, durante una lezione di ricamo in compagnia della Principessa Myrcella sotto la tutela di Septa Mordane, si ritrova a chiacchierare con Jeyne Poole e Beth Cassel riguardo all'interesse del Principe Joffrey nei suoi confronti. Appare imbarazzata quando Arya cerca di intromettersi e rimprovera dolcemente Beth quando questa parla del suo futuro matrimonio. Si rivolge poi alla sorella per chiederle un parere sul principe, ma la discussione si sposta su Jon e le due hanno un diverbio in cui Sansa sostiene che il fratellastro sia invidioso di Joffrey.[2]

In viaggio verso sud

In fondo, tutto ciò che voleva era che le cose fossero belle e delicate, come dicevano le rime delle ballate.


Tempo dopo, nonostante il grave incidente occorso a Bran che lo ha fatto entrare in coma, Sansa lascia Grande Inverno assieme al padre e alla sorella al seguito del re. Durante il viaggio verso Approdo del Re evita di allontanarsi dal convoglio reale, soprattutto durante la traversata delle terre paludose dell'Incollatura, che le risulta particolarmente sgradevole. Disapprova le continue esplorazioni avventurose di Arya, e spera invano che il padre la rimproveri e le ricordi la giusta condotta per una lady.[7]

Un giorno, quando la carovana è ormai vicina al Tridente, Sansa riceve da parte della Regina Cersei l'invito a passare una giornata nella casa su ruote insieme a lei e alla Principessa Myrcella. La mattina del giorno prefissato fa colazione in una locanda insieme a Septa Mordane; dopo va con la sua metalupa alla ricerca della sorella, anch'essa invitata dalla regina, anche se teme che Arya finirà con il metterla in imbarazzo. Al rifiuto di quella, decisa a passare la giornata con Mycah malgrado i suoi tentativi di persuasione, rimane delusa e umiliata. Avvicinatasi al centro dell'accampamento si imbatte in alcuni cavalieri appena arrivati: Barristan Selmy, Renly Baratheon e Ilyn Payne, giunti da Approdo del Re. Vedendo la padrona spaventata dall'aspetto del boia di corte, Lady inizia a ringhiare in sua difesa, cosa che attira l'attenzione della folla intorno e mette Sansa a disagio. Joffrey, però, la raggiunge per tranquillizzarla e Sansa fa quindi la conoscenza dei nuovi arrivati porgendo le sue scuse a Ser Ilyn. La regina decide tuttavia di rimandare la visita di Sansa e invita Joffrey a tenerle compagnia.[7]

I due decidono di uscire a cavallo, dedicando la giornata alle avventure: esplorano caverne e seguono le tracce di una pantera ombra, per poi pranzare nei pressi di un fortino. Sansa è felice della galanteria del principe e delle attenzioni che questi le dedica, finché i due non si imbattono in Arya e Mycah, intenti a duellare con dei bastoni. Joffrey si rivolge a Mycah con prepotenza, e quando lo ferisce con la sua spada Arya si avventa su di lui. Ne segue una lotta, a cui Sansa assiste piangendo per la bella giornata rovinata. Accorre al fianco di Joffrey quando questi viene ferito da Nymeria e poi si allontana per cercare soccorso.[7] La sera stessa racconta in privato l'accaduto al padre.[23]

Quando Arya viene ritrovata e portata al castello di Darry, dove il convoglio reale si è fermato, Eddard manda Jory Cassel a prendere Sansa per farla testimoniare davanti a Re Robert. Tuttavia la ragazza, non volendo contraddire il suo promesso sposo, finge di non ricordare quanto accaduto, e per questo Arya le si scaglia contro dandole della bugiarda. Il re decide di lasciar cadere la questione, ma su insistenza di Cersei viene alla fine decretata la soppressione di Lady, essendo Nymeria introvabile. Sansa, incredula, si dispera e implora inutilmente il padre di non permetterlo, ma viene solo riportata da Jory nella sua stanza e tenuta lontana dall'esecuzione.[23]

Per tutto il resto del viaggio continua a piangere per la morte della metalupa; sulle prime incolpa dell'accaduto anche il Principe Joffrey, ma in seguito si convince che le uniche colpevoli siano la regina e, soprattutto, Arya.[24]

Figlia del Primo Cavaliere

Era già completamente inebriata: dalla magia della notte, dal fascino della corte, da tutta quella seducente bellezza che aveva sognato ogni istante della sua giovane vita e che mai aveva osato sperato di conoscere.


Anche dopo l'arrivo ad Approdo del Re continua ad essere furiosa con Arya. Un giorno, durante un pranzo, Lord Eddard conferma le voci riguardo all'organizzazione di un torneo indetto in onore della sua nomina. Sansa, elettrizzata all'idea, implora il padre di permetterle di andare mentre Arya non si dimostra entusiasta, cosa che provoca un nuovo diverbio tra le due.[24]

Una notte giunge al castello la notizia del risveglio di Bran, ed Eddard, Sansa e Arya si recano a pregare nel Parco degli Dei per ringraziare gli Antichi Dei.[24]

Diverse settimane più tardi si reca al Torneo del Primo Cavaliere con Septa Mordane e Jeyne Poole. Insieme all'amica commenta i vari cavalieri e grida nei momenti più emozionanti degli scontri. Assiste alla morte di Hugh della Valle per mano di Ser Gregor Clegane, ma non riesce a piangere per lui, trattandosi di uno sconosciuto. Resta incantata da Ser Loras Tyrell e accetta la rosa rossa che lui le offre per celebrare la sua vittoria su Robar Royce. Poco dopo fa la conoscenza di Lord Petyr Baelish, ma i suoi modi ambigui la mettono a disagio.[8]

Alla fine della prima giornata del torneo, partecipa al banchetto insieme alla septa. Joffrey, che aveva ignorato la ragazza dall'incidente sul Tridente, viene a sedersi vicino a lei comportandosi con galanteria; Sansa è entusiasta della serata, ma quando arriva il momento di tornare alla Fortezza Rossa si spaventa nello scoprire che sarà Sandor Clegane a scortarla. Durante il tragitto lo chiama con l'appellativo di "Ser", ma questi replica di non essere un cavaliere e anzi di disprezzare la cavalleria; Sandor inizia a deridere la sua ingenuità e poi la obbliga ad osservare il suo volto bruciato. Sansa all'inizio piange, ma dopo aver ascoltato il racconto su come si è procurato le ustioni si sente triste per lui e non prova più paura. Giunti alla soglia dei suoi quartieri, il Mastino minaccia di ucciderla se rivelerà a qualcuno la sua storia, e Sansa promette di mantenere il segreto.[8]

Il giorno successivo assiste agli scontri finali del torneo: accoglie con gioia la vittoria del Mastino su Jaime Lannister ma scoppia a piangere temendo per Ser Loras quando questi viene aggredito di sorpresa da uno sconfitto Gregor Clegane. Partecipa poi assieme al padre e alla sorella al banchetto di chiusura del torneo.[25]

In seguito, quando Eddard viene riportato al castello ferito e privo di sensi dopo lo scontro con Jaime Lannister a causa della cattura del fratello Tyrion da parte di Catelyn, Sansa passa insieme ad Arya ogni giorno a pregare accanto a lui.[26]

Qualche giorno dopo il risveglio del padre, Sansa assiste mentre questi amministra la giustizia dal Trono di Spade, rimanendo stupefatta dalla sua scelta di mandare Lord Beric Dondarrion a punire i crimini di Gregor Clegane al posto di Loras Tyrell. Mentre esprime le sue perplessità a Septa Mordane viene udita da Petyr Baelish, al quale confessa le sue idee romantiche sull'eroismo del giovane cavaliere. In risposta Ditocorto l'avverte tuttavia di non considerare la vita una ballata. Assiste anche alle richieste di Yoren, ma il confratello in nero non le fa una buona impressione a causa del suo aspetto malconcio. Quella sera racconta gli eventi alla sua amica Jeyne, confidandole le proprie valutazioni.[9]

La mattina successiva a colazione inizia a parlare con Arya e Septa Mordane della condanna a morte di Gregor Clegane, ma la discussione ben presto si sposta sugli eventi accaduti sul Tridente e le due sorelle riprendono a litigare, al punto da spingere la septa a mandarle nelle loro camere. Più tardi Eddard manda a chiamare entrambe le figlie, e in privato annuncia di volerle rimandare a Grande Inverno per la loro sicurezza. Sansa, sconvolta nel vedere distrutti tutti i propri sogni, dichiara il suo amore per Joffrey e la sua volontà di voler rimanere ad Approdo del Re per sposarlo, ma senza riuscire ad influenzare la decisione di Lord Stark. Mentre fa ritorno nella sua camera non riesce a smettere di piangere e rivolge parole ostili ad Arya, che cerca di rincuorarla.[9]

La fine del sogno

Ricordò le parole che Lord Petyr Baelish le aveva detto proprio in quella sala: "La vita non è una ballata, mia dolce fanciulla. Un giorno potresti impararlo a tue spese."


La mattina della partenza Sansa chiede al padre di permetterle di andare a salutare il Principe Joffrey, scappando via in lacrime al suo rifiuto.[27] Si reca quindi di nascosto dalla Regina Cersei e le rivela le intenzioni di suo padre, sperando che la regina riesca a farla rimanere a corte ma fornendole inconsapevolmente le informazioni necessarie per agire contro di lui. Su ordine di Cersei viene quindi accompagnata da Ser Arys Oakheart in una stanza del Fortino di Maegor, in cui resta confinata durante il massacro degli uomini fedeli agli Stark, piangendo e chiedendo inutilmente alle guardie di sapere cosa stia accadendo. La porta viene aperta solo durante la notte, quando anche Jeyne Poole viene spinta nella stanza. Questa racconta gli scontri avvenuti durante il giorno, e Sansa si fa forza per confortare l'amica; infine le due vanno a dormire insieme abbracciate. Al tramonto del secondo giorno di reclusione sente suonare le campane del Grande Tempio di Baelor e capisce che Re Robert è morto, per poi addormentarsi piena di inquietudine.[5]

Il giorno seguente viene scortata nella sala del Concilio Ristretto, al cospetto di Cersei, Varys, Pycelle e Ditocorto. La regina si mostra seccata nell'apprendere della presenza di Jeyne nelle stanze di Sansa e ordina a Petyr Baelish di trovarle un'altra sistemazione. Poi rassicura Sansa dell'amore che lei stessa e Joffrey provano nei suoi confronti. Quando le viene rivelato del tradimento di Eddard, Sansa nega una simile eventualità, ma poi, confusa e spaventata dalla possibilità dell'annullamento dell'accordo di matrimonio, ribadisce il proprio amore e la propria fedeltà. La regina le chiede di dimostrarla scrivendo ai suoi parenti e invitandoli a fare atto di sottomissione alla corona. Sansa inizialmente esita e chiede, invano, di parlare con il padre, ma sentendosi rassicurata dal potere di Joffrey di concedergli la grazia scrive le lettere richieste. Quando torna nella sua stanza non trova più traccia di Jeyne.[5]

Il giorno della prima corte di giustizia del regno di Joffrey entra nella Sala del Trono per assistervi, venendo evitata da tutti in quanto figlia di un traditore. Ascolta la lettura dei nomi di coloro che devono giurare fedeltà al nuovo sovrano, e quando sente il nome di Arya immagina che questa sia al sicuro a Grande Inverno. Dopo la promulgazione dei decreti reali decide di farsi avanti per chiedere clemenza per Eddard, incoraggiata dal sorriso rivoltole da Joffrey. Invece di negare i crimini del padre, sostiene che essi siano il risultato di cattive influenze esterne e dell'alterazione mentale provocata dal latte di papavero somministratogli per la gamba spezzata. Viene rasserenata dalla risposta di Joffrey, che promette clemenza in cambio dell'ammissione delle colpe da parte di Lord Eddard.[28]

Sansa presenzia quindi alla confessione del padre nella piazza del Grande Tempio di Baelor. A dispetto delle sue speranze, Joffrey nega però il perdono e ordina l'esecuzione di Eddard, che viene immediatamente decapitato da Ilyn Payne. Sansa cade sulle ginocchia singhiozzando istericamente[29], senza però riuscire a distogliere lo sguardo.[10]

Ostaggio dei Lannister

Un tempo, Sansa aveva amato il principe Joffrey con tutto il cuore, così come aveva ammirato sua madre, la regina Cersei, e si era fidata di lei. Per il suo amore, per la sua fiducia, loro l'avevano ripagata con il capo mozzato di suo padre. No, Sansa non avrebbe commesso quell'errore una seconda volta.


Dopo la morte del padre passa le giornate a letto tremando per la sofferenza, rifiutando di mangiare e di parlare. Arriva a pensare anche al suicidio, senza riuscire però a portare a termine il proposito. Un giorno Joffrey entra nella sua stanza, accompagnato da Meryn Trant e Sandor Clegane, ordinandole di prepararsi per andare a corte con lui. Ai tentativi di ribellione di Sansa, ormai piena di odio nei suoi confronti, il re reagisce comandando a Meryn Trant di colpirla; il cavaliere esegue, riuscendo così a costringerla ad obbedire. Prima di uscire dalla stanza seguendo il re, Sandor le consiglia di evitare altre ribellioni, capaci solo di causarle dolore inutile. Giunta nella Sala del Trono osserva quindi Joffrey amministrare la giustizia in modo crudele; alla fine della seduta viene raggiunta dal re, che la invita a passeggiare con lui. Quando Sansa capisce che Joffrey vuole portarla sugli spalti dove ha posizionato le teste dei nemici uccisi tenta di ribellarsi, ma lo sguardo del Mastino le ricorda il suo consiglio precedente e la convince a desistere. Arrivata in cima si perde a guardare il paesaggio per non volgere lo sguardo verso le teste, ma Joffrey le impone di guardarle, mostrandogli prima quella di suo padre e poi quella di Septa Mordane. Sansa le fissa persuadendosi però a non pensare a cosa esse realmente rappresentano riuscendo così a rimanere calma, cosa che delude il suo promesso sposo. Quando però il re propone di donarle anche la testa di suo fratello Robb Sansa risponde a tono, cosa che spinge il sovrano a ordinare a Ser Meryn di colpirla. Sansa viene allora presa dalla tentazione di spingere Joffrey giù dalle mura, incurante del rischio di cadere insieme lui, ma Sandor, intuendo il suo proposito, la dissuade mettendosi tra i due per asciugarle il sangue dalle labbra.[10]

Benché ancora promessa al re, Sansa si ritrova di fatto prigioniera nella Fortezza Rossa: la Regina Cersei le concede di muoversi liberamente per il castello ma con l'obbligo d’essere accompagnata da un membro della Guardia Reale, e le permette di andare a cavallo solo nel cortile interno; le cameriere al suo servizio vengono poi cambiate ogni mese, in modo che non leghino con lei.[14] La ragazza diventa inoltre il bersaglio preferito degli accessi di rabbia di Joffrey, che la punisce per le imprese militari del fratello Robb facendola picchiare dai cavalieri della Guardia Reale con la sola eccezione del Mastino. Per non suscitare l'ira di Joffrey Sansa cerca quindi di celare le proprie emozioni e si trincera dietro un atteggiamento cortese, professando il proprio amore per il re e denunciando senza esitazione come traditori i suoi familiari.[12]

Assiste al torneo per il tredicesimo compleanno di Joffrey, seduta al suo fianco. Durante le gare Ser Dontos Hollard, uno dei partecipanti, si presenta sul campo seminudo e completamente ubriaco, suscitando uno scoppio di risate; il re, adirato, ordina perciò di portare un barile di vino e annegarvi dentro il cavaliere, ma Sansa, con l'inatteso supporto del Mastino, riesce a dissuaderlo e a commutare la sua pena nel perdere il titolo di cavaliere e diventare un buffone di corte. Poco dopo il torneo viene interrotto dall'arrivo di Tyrion Lannister, giunto nella capitale per assumere il ruolo di Primo Cavaliere. L'uomo porge le proprie condoglianze a Sansa la quale, pur spiazzata per le sue parole gentili, è però decisa a non fidarsi mai più di un Lannister.[12]

Una sera trova nella sua stanza un biglietto anonimo che la invita a recarsi quella notte stessa nel Parco degli Dei se vuole tornare a casa. Temendo uno scherzo crudele di Joffrey Sansa è spaventata all'idea di andare ma poi, approfittando della momentanea assenza di guardie, decide di recarsi all'appuntamento. Lì trova ad attenderla Dontos il quale, davanti alla sua diffidenza, le assicura di non essere stato mandato da nessuno ma di volerla aiutare perché gli ha salvato la vita e per riscattarsi dalla vergogna che ha gettato su sé stesso. Solo dopo che Dontos afferma di voler essere per lei come il giullare Florian delle ballate e giura sull'albero del cuore di farla ritornare a Grande Inverno Sansa, consapevole di non avere altra speranza, decide di fidarsi di lui e accetta di recarsi il più spesso possibile nel Parco degli Dei per incontrarlo di nuovo e sapere quando sarà il momento per la fuga. Mentre sta tornando al Fortino di Maegor Sansa incappa nel Mastino e giustifica la sua uscita notturna dicendo di essere andata a pregare per Joffrey, ma l'uomo le risponde che è una pessima bugiarda e, chiamandola “uccellino”, le dice che prima o poi avrà una canzone da lei.[14]

Quando ad Approdo del Re giunge la notizia della sconfitta di Oxcross ad opera di Robb Stark, Sansa viene condotta nel cortile inferiore del castello davanti al sovrano e ai cortigiani. Nonostante la sua presa di distanza dalle azioni del fratello, Joffrey la fa colpire da Ser Boros con il piatto della spada, poi la fa denudare e ordina di picchiarla a sangue. Viene salvata dall'arrivo di Tyrion Lannister il quale, dopo aver fermato il nipote minacciandolo di riferire a sua madre quello che sta succedendo, la porta via con sé. Dopo essersi coperta col mantello gettatole dal Mastino Sansa, traumatizzata da quanto accaduto, viene condotta nella Torre del Primo Cavaliere dove, dopo essere stata lavata da alcune servette, Maestro Frenken le medica le piaghe e le fa bere del vino dei sogni per farla dormire.[17]

Si risveglia la sera, ancora dolorante per i colpi ricevuti, e ricordando l'umiliazione pubblica subita pensa con rabbia e delusione a come nessuno dei cavalieri presenti abbia tentato di soccorrerla. Poco dopo Tyrion entra nella stanza per farle visita e, dopo averlo ringraziato per il suo intervento, ascolta il resoconto della Battaglia di Oxcross esultando dentro di sé per la vittoria di Robb. Quando il Folletto le chiede cosa provi verso il nipote Sansa, ormai abituata a dissimulare, risponde di amarlo ma l'uomo, non credendole, la tranquillizza dicendole di avere intenzione di rompere il suo fidanzamento con Joffrey. La ragazza tuttavia, non fidandosi a rivelare i suoi veri desideri, dichiara solo di voler essere leale e quando poi Tyrion le propone di restare nella Torre del Primo Cavaliere per avere maggior protezione Sansa, temendo di non potersi più recare nel Parco degli Dei per incontrare Dontos, mente sostenendo di sentirsi a disagio nel luogo dove gli uomini di suo padre sono stati massacrati e di preferire tornare nella sua stanza nel Fortino di Maegor.[17]

Qualche tempo dopo, in quanto promessa sposa del sovrano, prende parte al corteo reale che attraversa Approdo del Re per accompagnare la Principessa Myrcella alla nave che la porterà a Dorne. Sulla strada del ritorno il corteo viene fermato da una donna che si mette davanti al re, fissandolo con sguardo torvo mentre gli mostra il cadavere di un neonato. Dopo aver ascoltato Sansa, che cavalca al suo fianco, Joffrey getta alla donna un cervo d'argento, ma quando qualcuno tra la folla lo colpisce lanciandogli dello sterco i tentativi di Sansa di calmarlo vengono ignorati e Joffrey, furioso, ordina a Sandor Clegane di portargli il responsabile scatenando così una sommossa popolare. Ser Mandon Moore, incaricato di proteggerla, abbandona Sansa la quale, rimasta indietro tra la folla, viene fatta oggetto di insulti e lanci di rifiuti e pietre; quando un uomo cerca di trascinarla giù da cavallo viene salvata da Sandor, che facendosi largo tra i rivoltosi taglia un braccio all'uomo e la porta poi al riparo nella Fortezza Rossa.[30] Dopo quest’episodio Sansa comincia ad avere incubi notturni su quanto accaduto e, pur cercando di essere forte, si ritrova spesso a piangere.[16]

La guerra ad Approdo del Re

Sansa arretrò dalla finestra, ritirandosi verso il letto in cerca di sicurezza. "Andrò a dormire," disse a se stessa. "E quando mi sveglierò, sarà un nuovo giorno, e il cielo sarà tornato a essere blu. I combattimenti saranno cessati e qualcuno verrà a dirmi se dovrò vivere o morire."


Durante uno degli incontri con Dontos Sansa, ulteriormente impaurita per l'imminente attacco delle forze di Stannis Baratheon alla capitale, gli manifesta la propria inquietudine per non averla ancora fatta scappare; il giullare tuttavia raccomanda alla sua "Jonquil", come ha preso a chiamarla, di essere paziente e le parla di un amico che noleggerà una nave al momento opportuno, facendole constatare l'attuale impossibilità di una fuga vista la stretta sorveglianza sul porto per via della guerra. Sansa torna quindi al Fortino di Maegor, depressa per l'esito dell’incontro, e invece di entrare nella sua camera sale le scale fino al tetto. Mentre guarda il panorama sottostante, ha un'improvvisa fitta di dolore al ventre e perde l'equilibrio venendo afferrata da Sandor; lo ringrazia quindi per averla valorosamente salvata durante la sommossa ma lui deride le sue idee romantiche sul valore cavalleresco e Sansa, dopo un'accesa discussione, scappa nella sua stanza. La mattina seguente, svegliandosi dopo una notte piena di incubi, si accorge di avere le prime mestruazioni, disperandosi perché questo significa che sarà costretta a sposare Joffrey. In preda al panico, cerca di sbarazzarsi di lenzuola e materasso bruciandoli nel caminetto ma finisce solo per riempire la stanza di fumo, facendo accorrere le cameriere che, dopo averla lavata e vestita, la conducono dalla regina. Interrogata da Cersei sul suo comportamento, Sansa si giustifica dicendo di essersi spaventata per il sangue e quando poi la regina le parla cinicamente delle umiliazioni che dovrà sopportare dal figlio una volta sposata, mente ancora sostenendo di amare il re.[16]

Quando infine la flotta di Stannis raggiunge Approdo del Re ponendola sotto attacco Sansa, su ordine di Joffrey, deve andare ad ammirarlo nella sua armatura prima della partenza per la battaglia e viene costretta a baciare la lama della sua nuova spada, Divoratrice di Cuori. Si reca poi insieme ad altri nel tempio della fortezza dove, durante la cerimonia, prega per i suoi familiari e amici, per i vivi e i morti, e anche per la salvezza di Sandor e del Folletto; quando però il septon dal pulpito invoca i Sette Dei affinché proteggano il re, Sansa si alza andandosene velocemente. Si dirige verso il Fortino di Maegor per unirsi ai cortigiani ai quali la Regina Cersei offre un banchetto promettendo protezione. All'imboccatura del ponte levatoio si imbatte in Lady Stokeworth con le sue due figlie e vedendo la minore, Lollys, in preda ad una crisi emotiva cerca di confortarla.[13]

Entrata nella Sala da Ballo dove si tiene il banchetto, sale sulla piattaforma sopraelevata per sedersi alla destra di Cersei, in quanto promessa sposa del re, notando con timore la presenza di Ilyn Payne.[13] Tra una portata e l'altra la regina beve fino a diventare brilla, provando piacere a prendersi gioco dell'ingenuità di Sansa parlandole in modo disincantato degli stupri che ci saranno in caso di sconfitta, confidandole il suo disprezzo per le donne presenti in sala e istruendola sui doveri che la attenderanno se diventerà regina. Quando Cersei le dice di sapere che si reca nel Parco degli Dei, Sansa cerca nervosamente di farle credere che va a pregare per Joffrey; infine, apprende con terrore che Ilyn Payne si trova nella sala per giustiziare lei e la stessa Cersei in caso di caduta della città.[31] Quando giunge Lancel Lannister per informare la regina che la battaglia è ormai perduta, questa abbandona la sala lasciando Sansa sola sulla piattaforma reale. Indecisa se seguire o no Cersei, dopo una breve esitazione alla fine Sansa si mostra calma e tranquillizza le dame spaventate dalla fuga della regina; quindi, vedendo Lancel sofferente per le ferite, lo aiuta a rialzarsi e ordina di portarlo da Maestro Frenken, dandosi della stupida perché sta soccorrendo un nemico. Poco dopo Dontos le si avvicina e le suggerisce di tornare nelle sue stanze, al sicuro, dicendole che andrà da lei a battaglia finita.[11]

Spaventata al pensiero che la sua vita o la sua morte dipendono dall'esito della battaglia, Sansa si rifugia nella sua camera dove viene colta di sorpresa da Sandor Clegane, fuggito dal campo di battaglia a causa dell'altofuoco. L'uomo, ubriaco e coperto di sangue, la trattiene con forza per un braccio e le dice che sta per lasciare la città; quando la ragazza gli chiede perché sia andato da lei, Sandor le ricorda che gli deve ancora una canzone, quindi si offre di portarla via con lui e di tenerla al sicuro. Convinta che stia per baciarla Sansa, impaurita e confusa, chiude gli occhi ma lui, adirato perché lei non riesce a guardarlo, la getta sul letto e le punta un pugnale alla gola intimandole di cantare. Presa dal panico, Sansa non riesce a ricordare nessuna canzone e finisce per intonare l'Inno alla Madre, poi allunga una mano verso di lui e sente il suo viso bagnato di lacrime. Il Mastino si allontana ed esce dalla stanza, lasciando a terra il suo mantello bianco; rimasta sola, Sansa indossa il mantello e vi si raggomitola dentro sul pavimento, finendo per addormentarsi. Viene svegliata all'alba dal suono di numerose campane e poco dopo Dontos entra nella stanza, annunciandole felice che Stannis è stato sconfitto grazie all'arrivo degli eserciti congiunti dell'Occidente e dell'Altopiano.[11]

In seguito la Regina Cersei la informa che l'alleanza della corona coi Tyrell include il matrimonio tra Joffrey e Margaery Tyrell, avvertendola che non dovrà mostrare nessuna gioia quando verrà annunciata la rottura del suo fidanzamento col re; Sansa chiede allora cosa ne sarà di lei, ma le viene risposto che per il momento rimarrà a corte come protetta. Dalla galleria nella Sala del Trono assiste quindi alla grande corte di giustizia indetta per celebrare la vittoria, temendo che Joffrey non la lasci libera, ma quando questi nel corso della cerimonia accetta di sposare Margaery Sansa, pur fingendosi triste, si sente infine sollevata. Tornata nelle sue stanze dà sfogo alla sua felicità per la rottura del fidanzamento, poi al calar della notte si reca nel Parco degli Dei per incontrare Dontos; lì giunta, il giullare smorza però il suo entusiasmo spiegandole che la regina non la lascerà mai andare e che Joffrey se vorrà potrà prenderla come amante. Sconvolta nel realizzare che possono fare di lei ciò che vogliono, Sansa viene tuttavia rassicurata che il momento adatto per fuggire è vicino ed è fissato per la notte del matrimonio tra il re e Margaery; Dontos le dona poi una reticella per capelli d'argento con incastonate ametiste scure di Asshai, assicurandole che è magica e che le darà giustizia e vendetta per suo padre e il ritorno a casa.[32]

Famiglia e genealogia

Rickard Stark???Hoster TullyMinisa Whent
Eddard StarkCatelyn Tully
Robb StarkSansa StarkArya StarkBrandon StarkRickon Stark

Capitoli

AGOT15  •  AGOT29  •  AGOT44  •  AGOT51  •  AGOT57  •  AGOT67
ACOK02  •  ACOK18  •  ACOK32  •  ACOK52  •  ACOK57  •  ACOK60  •  ACOK62  •  ACOK65

Note